Angela Carter FIGLIE SAGGE postfazione di Valeria Parrella / nuova trad. di Bernascone e Iuli / pp. 336/ euro 18 Una nuova, grande riscoperta da una delle più brillanti e geniali scrittrici del Novecento. Un romanzo dalle mille sfaccettature: un libro intriso di grande letteratura e di un senso dell’umorismo pungente, un inno alla vita, alla spensieratezza e al piacere, un’ardita provocazione in cui l’autrice spezza gli schemi tradizionali della narrazione e scardina la morale benpensante. «A parità di eccellenze, esistono scrittrici inconsapevoli del loro valore e a distanza di sicurezza da ciò che fanno: altrimenti non potrebbero scrivere. Lucia Berlin, Anna Maria Ortese sono di questa natura qui. Ma poi esistono le scrittrici consapevoli, che dominano la pagina offrendola al lettore senza alcuna distanza, come se la concedessero, e sicure al cento per cento del loro indubbio talento. È il caso di Elsa Morante come di Alice Munro, come di Angela Carter. Grande letteratura», dalla postfazione di Valeria Parrella. |
CREAZIONE prefazione di Anthony Burgess / trad. di Stefano Tummolini / pp. 718 / euro 18 «Vidal affronta qui gli interrogativi fondamentali dell’umanità, senza lasciare che la sua coscienza di contemporaneo interferisca nel racconto. Creazione è un’ispirata reinvenzione del nostro passato remoto», dall’introduzione di Anthony Burgess. Socrate, Buddha, Confucio, protagonisti degli splendori culturali dell’antichità classica, rivivono grazie alla magistrale penna di Vidal in tutta la loro grandezza umana, spirituale e intellettuale. Com’è stato creato l’universo, e a quale scopo? E perché il male è stato creato insieme al bene? Vidal affronta tali temi senza che la sua sensibilità moderna influenzi il rigore storico, offrendoci così un efficacissimo spaccato del pensiero del tempo. Un romanzo magistrale di uno dei pensatori più geniali e scomodi del secolo scorso. |
Ivan Goncarov UNA STORIA COMUNE traduzione di Patrizia Parnisari / pp. 426/ euro 18 Scritto in prosa e versi e pubblicato nel 1847 è il primo libro di una trilogia (il secondo è il celebre Oblomov). Per l’autore i tre libri andavano letti come un’opera «Ne vedo uno solo, non tre: i miei romanzi sono tutti legati da un unico filo conduttore». |