Un incrocio fra Fante, Bukowski e Dickens, ecco come definirei la scrittura di Robert McLiam Wilson, scrittore irlandese, diventato famoso a livello internazionale con Eureka Street, romanzo in cui raccontava, con humour impietoso, il conflitto cruento tra protestanti e cattolici in Irlanda. In Ripley Bogle, pubblicato da Fazi a maggio 2018, torna la capacità dell’autore di descrivere con sguardo caustico ma mai rassegnato, pungente ma non melodrammatico, la dura vita della strada: in questo caso il protagonista è Ripley Bogle, ventiduenne dalla straordinaria intelligenza ma condannato a una vita randagia, un po’ per destino, un po’ per scelta.

Titolo: Ripley Bogle
Autore: Robert McLiam Wilson
Serie: Stand alone
Genere: Drammatico
Data di pubblicazione: 10 maggio 2018
Pagine: 384
Prezzo: 9.99 € ebook
Link acquisto: cartaceo | ebook

La vita di un senzatetto non è di certo un argomento così affascinante, se la si vuole raccontare davvero: dimenticate l’idea di romantiche dormite sotto le stelle, l’abbandono dei beni materiali per beni più preziosi e intimi, l’idea di essere liberi dalle catene che la società impone… No. La vita di Ripley Bogle non è nulla di tutto ciò: figlio di una prostituta irlandese e un ubriacone gallese, Ripley è stato destinato fin da piccolo a una vita fatta di violenze, fame, risse, nel ghetto di Belfast in cui è nato e cresciuto.

É Ripley che ci racconta la sua vita e lo fa con voce forte, pungente, sarcastica, brutale, che non lascia spazio all’immaginazione, non fa sconti, né a se stesso né agli altri: è ancora pieno di energie, Ripley, nonostante la vita lo abbia già messo a dura prova più di una volta. La sua esperienza è quella di un ventiduenne dall’intelligenza straordinaria, che vede e sente più degli altri, sensibile, malinconico ma ben piantato nella realtà.

Ripley è un personaggio davvero pieno di sorprese, mai uguale a se stesso: la sua estrema intelligenza e l’ironia e la sensibilità con cui descrive il mondo ce lo fanno subito sentire vicino: Ripley ci racconta la sua vita che inizia negli anni ’70, per le strade luride di Belfast, fra la violenza, le risse e il menefreghismo della sua famiglia, da lì Ripley inizierà la sua esperienza di sensatetto.

Ripley alterna, nel suo racconto, poesia e brutalità, romanticismo e sarcasmo, in un complesso “flusso di coscienza”. Ripley è talmente folle e straordinaria da riuscire, nonostante tutto, a vincere una borsa di studio per frequentare il Trinity College di Cambridge, dove la sua vita cambia del tutto: qui conosce un’esistenza completamente diversa da quella della strada, una vita che però, non gli appartiene. Firmato dall’autore quando aveva solo 23 anni, Ripley Bogle parla di amore, senso di libertà, voglia di normalità e desiderio, allo stesso tempo, di straordinarietà, di personaggi anticonformisti, reali, eroi di bassifondi e di una Londra sporca e, allo stesso tempo, lirica nella sua decadenza.

Ho ammirato moltissimo la scrittura di Robert McLiam Wilson, autore di talento, in grado di dare immagini molto vivide e immediate al lettore, la storia, devo essere sincera, mi ha attratto meno: se non fosse stata supportata da una scrittura superlativa avrei abbandonato. La vita di Ripley è interessante solo se raccontata dalla sua voce, ho trovato diversi passeggi lenti per i miei gusti, anche il finale pieno di colpi di scena ha un che di “esagerato” per i miei gusti. In ogni caso, se siete in cerca di forti emozioni, a livello descrittivo, dovreste leggerlo.

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