Se cercate una fiaba dalle atmosfere dark, che Tim Burton non esiterebbe a tradurre in un lungometraggio e che ricordi Coraline di Neil Gaiman, dovete assolutamente leggere “Una ragazza senza ricordi” di Frances Hardinge!

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Titolo: Una ragazza senza ricordi
Autore: Frances Hardinge
Editore: Mondadori
Uscita: agosto 2017
Pagine: 444
Acquista: cartaceo | ebook

Il libro: Triss ha un’unica certezza: da quando è caduta nel fiume Macaber, nella sua vita tutto è cambiato. Era una notte buia, di cui non riesce a ricordare nulla. I minuti passati sott’acqua sembrano averla trasformata: Pen, la sorellina di nove anni, ha paura di lei, e continua a dire che in realtà Triss non è più Triss. Sembrano pensarla così anche i suoi genitori, che bisbigliano sottovoce dietro porte chiuse celando segreti e misteri, come le lettere che continuano a ricevere da Sebastian, il figlio morto in battaglia durante la Prima guerra mondiale. E intanto Triss ha continuamente fame, una fame insaziabile e brutale, piange lacrime di ragnatela e si ritrova in un corpo sempre più fragile, che sembra fatto di foglie e fango. Ben presto, Triss scopre l’esistenza di un perfido architetto che vive tra il mondo reale e l’Altronde, una dimensione popolata di malevole creature senza volto, ed è lì che Triss e Pen devono avventurarsi, prima che sia troppo tardi.

THE QUEEN PUPPET É RIMASTA PIACEVOLMENTE COLPITA
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La recensione

una-ragazza-senza-ricordi-02Ho sentito spesso parlare di Frances Hardinge, soprattutto del suo romanzo “L’albero delle bugie” che ha vinto il Costa Book Award 2016,  uno dei più prestigiosi premi letterari britannici, che possiedo e che leggerò al più presto. “Una ragazza senza ricordi” mi è stato inviato in omaggio dalla Mondadori e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di fare la conoscenza con un’autrice così acclamata. Chi si accosta alla lettura di questo libro, deve sapere che “Una ragazza senza ricordi” ha solo l’aspetto di un libro “middle grade” ma, come vi ho già anticipato, sarebbe più esatto descriverlo come una fiaba dalle tinte dark, una storia cupa che affronta temi adulti nonostante la protagonista sia solo una ragazzina.

Ogniqualvolta chiudeva gli occhi sentiva sogni in agguato ai bordi della mente, come gatti davanti alla tana del topolino, pronti ad addentarla fra le fauci morbide e a portarsela dove non avrebbe voluto.

Che non si tratta di “un libro per ragazzi” qualunque, lo si capisce già dalla messa a punto dell’identikit psicologico di ciascuno personaggio: la protagonista, Triss, ha una personalità complessa, piena di ombre e angoli bui, un personaggio che ci appare fragile ed evanescente nelle prime pagine ma che prende forma e si arricchisce di sfaccettature, anche piuttosto spaventose, man mano che si procede nella lettura.

Triss si è risvegliata nel suo letto, circondata dai suoi genitori e dal dottore: è caduta nel fiume, si è salvata per miracolo, ma ora non ricorda più nulla di ciò che è accaduto. Fin qui, sembrerebbe una storia “normale”, un normale incidente che poteva finire male ma per fortuna non si è rivelato mortale… e invece, i misteri spaventosi che circondano l’evento si manifestano subito. C’era qualcuno, con lei, la notte in cui è caduta nel fiume. Ma chi? Perché i suoi genitori non le permettono di uscire, di vivere una vita normale, di giocare come qualsiasi altra ragazzina della sua età? Perché tutti sembrano quasi spaventati da lei? Perché ha sempre fame, una fame divorante, spaventosa, disgustosa che la fa diventare crudele, quasi un mostro?

Tantissime domande, le cui risposte arriveranno poco per volta, pagina dopo pagina, colpo di scena dopo colpo di scena.

Quella scena era come un sogno, priva di qualsiasi senso eppure pregna di un sinistro e misterioso significato, traboccante di cose familiari divenute estranee. D’improvviso l’intero mondo pareva malato nel modo sbagliato.

una-ragazza-senza-ricordi-03Punto di forza incredibile della storia, sono proprio i frequenti ribaltamenti dovuti ai cambiamenti che investono Triss nel momento in cui la ragazza acquisisce nuove informazioni sul suo passato, un passato di cui ricorda poco o nulla. Triss ha bisogno di sapere cosa le è accaduto, perché sa che la chiave di tutti i fatti misteriosi che le stanno accadendo è lì, ma la verità non è mai una cosa semplice e cambierà del tutto le sue prospettive.

Il tracciato delle relazioni fra i vari personaggi è altrettanto complesso: vivo e doloroso il rapporto con la sorellina minore Pen, che la odia per motivi che Triss ancora non comprende. Si sente strana, non sa più chi è (il passato serve a questo, a farci capire chi siamo!) e i continui dispetti di Pen, che diventano sempre più crudeli, contribuiscono a far sentire Triss un’estranea nella sua stessa casa, un’outsider senza un luogo dove rifugiarsi.

Anche Pen è un personaggio dall’identikit psicologico multisfaccettato: sorella minore, dispettosa, crudele… ma è davvero così? Cosa nasconde la sua rabbia continua? É forse paura? E perché ha paura di Triss? Perché non si fida neanche dei suoi genitori? Sa qualcosa dell’incidente della sorella? Perché continua a tormentarla, affermando che Triss “non è la sua vera sorella”?

La cosa che colpisce di più di questa storia è l’incredibile espressività del linguaggio (basti leggere i titoli dei capitoli, che sono bellissimi): Frances Hardinge ha uno stile pieno di suggestive e ricche metafore, cupe come un incubo, che danno vita a una storia genuinamente spaventosa, in cui gli adulti (tranne qualche rarissimo caso) sono personaggi ottusi, malvagi, privi di fantasia che non fanno altro che aumentare i dolori e le tragedie dei ragazzi.

Non si parla solo di una ragazzina che non ricorda più chi è e che vuole disperatamente qualcuno che la ami e la accetti per quella che è, ma anche di quanto ciò che chiamiamo “famiglia” si basi su rapporti fragili e oscuri, di quanto è difficile accettare la morte e andare avanti, di quanto sia spaventoso riconoscere il passato, accettare la verità e se stessi. Triss e Pen si ritroveranno a combattere contro più di nemico, accerchiate da chi non le capisce e non vuole capirle, dovranno scegliere di chi fidarsi. Triss soprattutto, imparerà a conoscersi e a combattere per ciò in cui crede, anche a costo di enormi sacrifici.

Le case respirano nel sonno, come le persone.

una-ragazza-senza-ricordi-01Quindi, ho amato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi, l’ambientazione cupa e fantastica, le relazioni fra i vari personaggi e i frequenti ribaltamenti dei punti di vista, ogni capitolo aggiunge un tassello fondamentale alla storia, che evolve in maniera inaspettata e sorprendente, finché tutte le tessere del complicato mosaico non vanno al posto giusto. Se devo elencare qualche difetto, posso dire che il ritmo della storia è molto rapido e affascinante all’inizio, da metà romanzo in poi tutti i misteri e le risposte non date cominciano a pesare sulla storia, che arranca un po’ e mi è sembrata molto più lenta, come se avesse perso mordente e verve. Mi aspettavo, insomma, un ritmo più concitato nel finale, che comunque non delude.

In generale un romanzo fosco, cupo, una fiaba dark, ben narrata, con un linguaggio visivo e barocco, al punto giusto e personaggi che, sebbene non memorabili (e neanche particolarmente simpatici, per quanto mi riguarda) ci si ritrova a seguire con interesse, proprio grazie alle capacità narrative dell’autrice. Una scrittrice da tenere d’occhio, insomma, e di cui leggerò prima possibile altre opere.

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One thought on “Recensione di Una ragazza senza ricordi, Frances Hardinge (Mondadori)”

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