buon-junkie Oggi vi parlo di Lontano da te di Tess Sharpe, ringrazio moltissimo Fabbri Editori per avermene inviato una copia in omaggio da recensire per YouKid.it (trovate le mie riflessioni per YouKid qui).
Di solito non duplico le recensioni, ma avevo ancora da dire qualcosa su questa storia e così  ho deciso di parlarvene anche sul mio blog e presto ne farò anche una video recensione.
Nonostante si possa tranquillamente annoverare fra i thriller, è anche un romanzo d’amore, una storia di formazione e una riflessione sulle dipendenze, dalle droghe ma anche dalle persone. Ho trovato davvero interessante la maniera in cui l’autrice ha trattato il tema dell’omosessualità, della confusione tipica dell’adolescenza e come questa sottotrama si è sovrapposta all’elemento thriller che è presente fin dalle prime battute. Ah, in questa mia riflessione non farò spoiler sul finale ma, naturalmente, parlerò dei personaggi, per cui qualche spoiler c’è. Se non volete saperne proprio nulla, tornate qui quando lo avrete letto. Ma prima di dirvi proprio tutto quello che penso, ecco un po’ di informazioni tecniche sul libro!

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Sophie ha 18 anni, è una ex tossicodipendente che ha quasi finito la sua riabilitazione. Ci è entrata dopo l’assassinio della sua migliore amica, Mina. Secondo tutti è stata colpa di Sophie se Mina è stata uccisa: l’amica, infatti, la stava accompagnando a comprare della droga, in un luogo famoso per questo. Qui, un uomo con il passamontagna ha ucciso Mina e stordito Sophie. Mina è morta e tutti pensano sia colpa di Sophie, della sua dipendenza. Sophie, invece, sa di essere innocente e sa di essere stata incastrata: qualcuno (l’assassino) l’ha stordita e poi le ha messo le pillole nel giubbotto. L’assassino di Mina, insomma, è ancora a piede libero e Sophie ha tutta l’intenzione di cercarlo e fargliela pagare. Chiunque sia stato a uccidere Mina, qualunque fosse il motivo, a Sophie è stato strappato il futuro, l’amore, la speranza, qualcosa che stava nascendo e che prima ancora di sbocciare è morto. Ecco perché la ragazza è disposta a tutto, anche a infilarsi nei casini pur di risolvere il caso!

La trama thriller è abbastanza normale: c’è un misterioso assassinio, legato alla protagonista e che la protagonista dovrà cercare di risolvere, inseguendo per tutta la durata del libro la verità, che sarà svelata, con un colpo di scena, soltanto nel finale. Ma in realtà, più che concentrarsi sulla parte mystery e thriller, l’autrice coglie l’occasione per raccontarci un’altra storia, quella dell’amicizia speciale fra Mina e Sophie. Le indagini di Sophie sono un modo, per l’autrice, per scavare nel passato delle due ragazze e raccontarci il loro rapporto bellissimo, profondo e anche doloroso, un legame che riempie l’anima e la dilania.

Mi è piaciuto in cui l’autrice ha voluto raccontare questa storia, con un’alternanza di passato e presente e la voce della Sophie bambina, quattordicenne, quindicenne, sedicenne, diciassettenne e infine diciottenne che descrive il suo rapporto con le droghe (che ha iniziato a prendere in seguito all’orribile incidente d’auto, quando aveva quattordici anni, che le ha lasciato una gamba martoriata, un corpo pieno di cicatrici e un dolore costante), con la famiglia, con Trev, il fratello di Mina e infine proprio con Mina, che è il fulcro della sua vita: desiderio, passione, amore e perdita.

Proprio la maniera in cui l’autrice ha voluto trattare le tematiche LGBT mi ha colpito: non c’è giudizio, non ci sono idee convenzionali, né principi validi per chiunque, non c’è politica, né psicologia: c’è solo l’amore di Sophie per Mina e viceversa, un amore incondizionato, puro, perfetto ma, allo stesso tempo, negato, prima dalle due ragazze e dopo dalla morte.

É un romanzo che si legge d’un fiato, sia perché la suspense è sempre altissima, sia perché il modo di raccontare della Sharpe, tra passato e presente, permette di calarsi completamente nella vita di Sophie e di Mina. Tutta la storia è intrisa di un senso di perdita che vi commuoverà, perché è la storia di un amore negato, di una passione bisbigliata eppure profondissima, di una morte che ha strappato Mina al mondo ma anche Sophie, che non riesce più a vivere, che va avanti con lo spettro sempre presente della droga, l’unico modo che conosce per superare il dolore.

Ma forse, alla fine di questa avventura, anche per Sophie ci sarà la pace, assieme alla verità, una verità orribile, fatta di segreti, di diari segreti, minacce ma anche di pace e di giustizia: per arrivarci, Sophie dovrà imparare a fidarsi di qualcuno. Dovrà crescere, dovrà affrontare il suo dolore senza droghe: dovrà imparare ad amare di nuovo se stessa e a ricordare, senza rimorsi.

BELLISSIMO!
BELLISSIMO!

Che ne pensate? Lo metterete in lista di lettura? Lo avete già letto? Sono curiosa di saperlo!

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