Nel 2008, in pieno delirio da Twilight, lo scrittore scozzese Martin Millar decise di darci un taglio coi vampiri e diede alle stampe il primo volume della sua trilogia fantasy: “Ragazze Lupo” (traduzione di Lucia Olivieri, Fazi Editore) con protagoniste affascinanti ragazze con il “dono” di mutarsi in non-tanto-affascinanti lupi mannari.

La trama è questa: Kalix MacRinnalch ha diciassette anni e, a parte il problema con la luna piena, è tutto ciò che una ragazza vorrebbe essere: è ricca, è bella, è forte, è coraggiosa ed ha anche un pessimo carattere, il che le torna utile, dato che ogni giorno deve vedersela con i cacciatori di licantropi che la vogliono morta o i suoi stessi fratelli, ugualmente amichevoli. Kalix è anoressica, depressa, dipendente dal laudano e selvatica come un lupo, con un amore infelice alle spalle per il licantropo Gawain di cui è stata l’amante e si aggira sola e stremata per le vie di Londra finché non incontra due giovani umani che la “raccolgono” come farebbero con un cucciolo e la portano a casa con loro, riuscendo poco per volta a vincere la sua misantropia.

Ma la vita di Kalix è sempre sotto la minaccia dei due spietati fratelli, intenzionati ognuno ad ucciderla per prima, in modo da lavare via l’infamia che la sorella minore ha procurato al Clan in passato e a conquistare, così, la supremazia: per salvarsi Kalix non potrà più affidarsi soltanto a se stessa, ma dovrà necessariamente contare sull’aiuto dei suoi amici.

Le vicende di Kalix s’intrecciano con quelle di sua sorella Thrix, unica non solo perché bionda e dotata di poteri magici, ma anche in quanto prima stilista-licantropa. Thrix ha fra le sue clienti la malvagia sovrana degli Spiriti del Fuoco Malveria, la quale ha una leggera ossessione per le diete, la palestra e l’alta moda. Questi e tanti altri personaggi, alcuni folli, altri buffi, altri teneri, altri ancora puramente malvagi, rendono “Ragazze Lupo” un romanzo vivace, pulsante, psichedelico quasi quanto “Fate a New York” dello stesso autore, il fatto che poi si tratti di una saga, permette di affezionarsi ai personaggi, fino a sentirli familiari come amici di vecchia data (il seguito di ragazze lupo “Vex e Kalix La maledizione delle ragazze lupo” è stato pubblicato in Italia da Fazi nella collana Lain nel 2010 mentre ad agosto 2013 è uscito nel Regno Unito il terzo capitolo della saga “The Anxiety of Kalix the Werewolf”, in attesa di pubblicazione in Italia).

Lo stile è alla “Millar” ossia, per chi non lo conoscesse, un cocktail di urban fantasy, miti celtici, humour inglese, punk-rock, whisky e allucinogeni vari: frastornante, come la prima volta a Camden Town, ma come Camden indimenticabile, una volta che la si scopre. Ed è proprio da Camden Town che sembrano usciti, uno ad uno, tutti i suoi personaggi, ognuno con la sua storia, ognuno con il suo stile, ognuno con i suoi obiettivi. Il numero di storie che si avvicendano sulla scena non turba minimamente la trama semplice e complessa allo stesso tempo, che parte da una serie di stereotipi (la bella e dark adolescente ribelle, la straricca bionda alla moda, ecc.) e non ne lascia in piedi neanche uno, passando dal melodramma al ridicolo in un battito di ciglia: “Ragazze Lupo” è una presa in giro del genere paranormal romance, furbescamente (e affettuosamente) condita con tutto ciò che in un paranormal romance attrae: l’amore, la maledizione, la vendetta e una città magica e misteriosa che fa venire voglia di prenotare il primo volto utile (solo andata) per Londra. “Ragazze Lupo” stordisce e cattura, come un ottimo whisky bevuto d’un sorso sotto un’enorme luna piena.

articolo originale scritto per Fantasy Planet

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