Perché oggi voglio parlare di poesie scritte da donne?
Amo la poesia e ogni giorno provo a leggere qualche verso: mi riconcilia con la vita, l’immediatezza dei versi mi fa sentire compresa. Alcune fra le mie poesie preferite di sempre sono scritte da donne. Le poesie scritte da donne sono tantissime, come sapete, come sono tantissime le poetesse da leggere e conoscere. In ogni caso, qui ho raccolto alcune delle più emozionanti, per me.
D’altra parte, leggere poesie è un fatto intimo, più intimo che leggere romanzi. Mi viene da pensare che è come se il poeta si rivolgesse a me, proprio a me, mentre scrive.
Senza contare che le mie prime prove di scrittura sono state poesie.
Trasformare i sentimenti in parole è una cosa che mi è sempre piaciuta. Scrivo ancora poesie, provo ancora a mettere le emozioni in ordine, è una cosa che mi rilassa, ma è anche una scrittura infinitamente più intima di quella che utilizzo per raccontare storie e quindi, spesso, preferisco scriverle solo per me.
Poesie scritte da donne
1. Sylvia Plath
L’impiccato
Sfrigolai nei suoi volti azzurrini come un profeta nel deserto.
Le notti sparirono di scatto come palpebra di lucertola:
un mondo di vani giorni bianchi in un’orbita senz’ombra.Una noia d’avvoltoio m’affissò in questo tronco.
Se lui fosse me, farebbe ciò che feci.
Sylvia Plath (Boston, 27 ottobre 1932 – Londra, 11 febbraio 1963), poetessa e scrittrice statunitense. Assieme ad Anne Sexton, Sylvia Plath è stata l’autrice che più ha contribuito allo sviluppo del genere della poesia confessionale. Per lunghi periodi della sua vita ha tenuto un diario, di cui sono state pubblicate le numerose parti sopravvissute. Parti del diario sono invece state distrutte dall’ex-marito, il Poeta Laureato inglese Ted Hughes, da cui ebbe due figli, Frieda Rebecca e Nicholas. Morì suicida all’età di trent’anni.
2. Emily Dickinson
Vi dirò quanto l’ho pagato –
Esattamente un’esistenza –
Il prezzo di mercato, dicevano.Mi pesarono, Granello per Granello –
Bilanciarono Fibra con Fibra,
Poi mi porsero il valore del mio Essere –
Un singolo Grammo di Cielo!
3. Alda Merini
Son nata il 21 a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1 novembre 2009) poetessa, aforista e scrittrice italiana. Poetessa amatissima, personaggio trasgressivo e commovente che ha saputo parlare direttamente al cuore del popolo, Alda Merini ha rappresentato un caso del tutto particolare nella storia letteraria del Novecento italiano. Nel ’57 inizia un difficile periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all’internamento nell’Ospedale Psichiatrico dal 1964 fino al ’72, con alcuni ritorni in famiglia. Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia, probabilmente dovuti al disturbo bipolare. Muore nel 2009, per un tumore osseo, a 78 anni.
4. Maya Angelou
La vita non mi spaventa
Ombre sul muro
Rumori lungo il corridoio
La vita non mi spaventa per niente
Cani infuriati che latrano
Enormi fantasmi in una nuvola
La vita non mi spaventa per niente
La vecchia cattiva Mamma Oca
I leoni in libertà
Non mi spaventano per niente
Draghi che sputano fiamme
Sul mio copriletto
Non mi spaventano per niente
Io faccio “buh”
Dico “pussa via”
Mi diverto
A vederli correre
Non piangerò
Così voleranno via
Mi basta sorridere
Per farli impazzire
La vita non mi spaventa per niente
Ragazzi violenti che fanno a botte
Tutta sola di notte
La vita non mi spaventa per niente
Pantere nel parco
Estranei al buio
No, non mi spaventano per niente
Quella nuova classe dove
Tutti i ragazzi mi tirano i capelli
(Ragazzine smorfiose
Dai capelli ricci)
Non mi spaventano affatto
Non mostratemi rane e serpenti
Aspettandovi che io urli
Se mi spavento
Lo faccio solo nei miei sogni
Ho un incantesimo
Nascosto nella manica,
Posso camminare sul fondo del mare
Senza bisogno di respirare
La vita non mi spaventa per niente
Per niente
Per niente
La vita non mi spaventa per niente
Maya Angelou (Saint Louis, 4 aprile 1928 – Winston-Salem, 28 maggio 2014), poetessa, attrice e ballerina statunitense. Nell’arco di mezzo secolo ha pubblicato un’autobiografia divisa in sette parti, tre libri di saggistica e numerose raccolte di poesia, oltre a libri per bambini, drammi teatrali, sceneggiature e programmi televisivi. Ha ricevuto decine di premi e più di cinquanta lauree honoris causa. Maya Angelou è celebre soprattutto per le sette autobiografie incentrate sulle sue esperienze adolescenziali e della prima maturità. Considerata un’importante esponente per la difesa dei diritti civili e rilevante portavoce della cultura afroamericana. Muore nel 2014 ed il suo corpo è stato cremato.
5. Wisława Szymborska
Tutto
Tutto –
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece è soltanto
un brandello di bufera.
Mi sfaldo mentre parlo,
Perdo pezzi di me,
Tessere di un puzzle
che si staccano dalle mie braccia
e raggiungono il cielo.
Pezzi di me
nella luna d’argento
la mia pace si estingue
i miei sogni illuminano la notte.
Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012) poetessa e saggista polacca. Premiata con il Nobel nel 1996, è considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni, e una delle poetesse più amate. In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita (500.000 copie vendute – come un bestseller) che rivaleggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa, nonostante Szymborska abbia ironicamente osservato, nella poesia intitolata Ad alcuni piace la poesia (Niektorzy lubią poezje), che la poesia piace a non più di due persone su mille.
6. Amelia Rosselli
Se non è noia è amore. L’intero mondo carpiva da me i suoi
sensi cari. Se per la notte che mi porta il tuo oblio
io dimentico di frenarmi, se per le tue evanescenti braccia
io cerco un’altra foresta, un parco, o una avventura: –
se per le strade che conducono al paradiso io perdo la
tua bellezza: se per i canili ed i vescovadi del prato
della grande città io cerco la tua ombra: – se per tutto
questo io cerco ancora e ancora: – non è per la tua fierezza,
non è per la mia povertà: – è per il tuo sorriso obliquo
è per la tua maniera di amare. Entro della grande città
cadevano oblique ancora e ancora le maniere di amare
le delusioni amare.
Amelia Rosselli (Parigi, 28 marzo 1930 – Roma, 11 febbraio 1996) è stata una poetessa, organista ed etnomusicologa italiana che ha fatto parte della “generazione degli anni trenta”, insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana. La morte della madre e altre drammatiche vicende biografiche le causarono ricorrenti esaurimenti nervosi. Non accettò mai la diagnosi di schizofrenia paranoide. Morta suicida l’11 febbraio 1996 per una grave depressione. La data del suicidio segna forse volontariamente un legame indelebile con quella di Sylvia Plath, autrice che la Rosselli tradusse e amò.