Questo post è dedicato a genitori come i miei che da bambina non volevano che leggessi Dylan Dog “perché trattava temi troppo violenti”. Io l’ho letto di nascosto (naturalmente) e non sono diventata un serial killer, né ho mai sofferto di particolari traumi infantili (non per colpa di Dylan Dog, almeno). Comprendo le perplessità genitoriali, e non cercherò, care mamme e cari papà, di negare che in Dylan Dog siano presenti qua e là asce, coltelli, zombie e satanassi vari. Ci sono. C’è il sangue. Ci sono pure i suoni onomatopeici (SZOCK!). L’Orrore c’è tutto, del resto parliamo dell’Indagatore dell’Incubo. Eppure trovo Dylan Dog molto educativo. Vi dico perché.
Perché farò leggere Dylan Dog ai miei figli
1) Dylan Dog non è un supereroe, tutto muscoli e poteri speciali, non è un alieno forzuto capace di volare, non è stato morso da un ragno radioattivo, non è un multimilionario in grado di costruirsi tutte le armi di cui ha bisogno, in poche parole: è molto lontano dall’essere invincibile, eppure vince!
Quindi:
Chiunque può essere un eroe, anche tu!
2) Dylan Dog non è il detective migliore del mondo, ma risolve tutti i casi. Non è l’uomo più bello del mondo, ma le donne lo adorano!
Quindi:
Non devi essere perfetto per avere successo!
3) Dylan Dog non segue verità assolute, non ragiona per schemi e odia i preconcetti. Nelle sue “supposizioni” c’è sempre spazio per il quinto sesto e mezzo: che è nient’altro che una sorta d’intuizione!
Quindi:
Fidati del tuo istinto, non ha sempre ragione, ma qualche volta sì!
4) Dylan Dog ama la diversità e sa convivere con le differenze: accetta l’esistenza di zombie, lupi mannari, fantasmi, mostri deformi. Riesce a parlare con loro. A volte li comprende.
Quindi:
Non aver paura di ciò che è diverso.
5) Penserete che l’Indagatore dell’Incubo non abbia paura di nulla e invece Dylan Dog ha paura di un sacco di cose: di volare, della morte, di invecchiare, è claustrofobico e soffre di vertigini. Eppure ha scelto di lavorare con la paura, di averci a che fare ogni giorno.
Quindi:
Non scappare dalle cose che ti spaventano, affrontale, capiscile, accettale!
6) Dylan Dog è tendenzialmente un misantropo. Il suo socio e amico Groucho è la sua antitesi, eppure è a lui che affida la pistola!
Quindi:
Amicizia non significa essere identici, ma complementari (un altro complementare che io amo alla follia: l’ispettore Bloch, emofobico e cinico amico di sempre)
Per concludere, una riflessione generica sul personaggio:
Dylan Dog è un personaggio bizzarro, fa parte della folta schiera di freak nei quali spesso s’imbatte, per questo può dar loro la caccia, perché li comprende, conosce il loro modo di pensare.
Dylan è quasi-asociale, quasi-depresso, quasi-dongiovanni.
É un quasi-asociale perché in realtà se ne starebbe volentieri da solo nella sua stanza a costruire il suo galeone o a suonare il “trillo del diavolo” col clarinetto (le sue due UNICHE passioni), ma i vivi e i mostri gli piombano a casa al suono (UUUAAAAARRRRRGHHHH!!!) del suo campanello, Groucho lo disturba con la trafila di barzellette, e in realtà dopo un po’ bisogna pure sbarcare il lunario (100 sterline più le spese). E poi Dylan Dog non sa stare senza l’Orrore.
Gli incubi sono una parte della vita di tutti e poi il vero Orrore è l’apparente normalità, è la voglia di essere perfetti a tutti i costi!
É un quasi-depresso perché spesso si trova meglio con i morti che con i vivi, perché vede la vita da entrambi i lati, e sa quanto è difficile. Ma nonostante questo, non si abbandona all’inerzia. Il suo peccato è l’accidia, certo. Ma non c’è un giorno in cui non sia impegnato ad agire, a “combattere” qualcosa, nonostante la pigrizia congenita (quindi: forza, datti da fare! Anche se non ne hai nessunissima voglia!)
É un quasi-dongiovanni perché passa continuamente da una donna all’altra, ma si innamora sempre di tutte (e ne incontra veramente tante)! I suoi sentimenti sono profondi, nella loro estrema superficialità. Soffre sempre per tutte, vorrebbe sempre sposare tutte. Come accusare di maschilismo uno che soffre così bene per amore?
Dylan Dog insegna che la perfezione non esiste, che anche le cose più strane hanno una ragione, e che accettare il diverso, la paura e la morte ci farà affrontare meglio la vita (anche perché non è che possiamo farci molto, i mostri sono parte di questo mondo!). Che non bisogna avere paura del buio. Perché il buio si può combattere, addirittura comprendere. Che può essere difficile, insomma, ma non impossibile.
sono un lettore di Dylan Dog di lunga data. Mi sono imbattuto per caso in questo articolo. Che dire…condivido ogni singola parola! Complimenti per aver colto ed espresso così bene i tratti del personaggio, nonché i valori del suo vissuto e delle sue storie 🙂
Ciao Vincenzo, grazie per essere passato e aver letto l’articolo, felicissima che ti sia “ritrovato” in quello che ho scritto 🙂 Dylan Dog è un mio grande amore!