Lapalissiano è un’altra parola che amo. Mi piace il suono e mi piace la sua storia. È ironica e quando dici a qualcuno “è lapalissiano” assumi subito quell’aria da stronzo saputello amante delle parole desuete (desueto è un’altra parola che amo, ma ve la racconterò un’altra volta).
La storia della parola “Lapalissiano” la potete leggere in foto. Grazie per essere esistito signor La Palice.

E poi provate a pronunciarla: la lingua sfiora i denti, le labbra si toccano, la bocca si stringe, l’aria esce con un sibilo sottile, poi la lingua s’incurva e sfiora il palato.
Io la trovo molto molto sexy. 

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