Disclaimer:
A pochi giorni dal Decreto Zona Rossa avevo iniziato a scrivere un diario a puntate semi-serio sulla reclusione causa Emergenza Coronavirus, che poi, presa da altre cose, non ho più pubblicato.
Lo faccio ora, anche se è un po’ anacronistico, forse. Questa era la prima puntata.
Giuro, la prossima Pandemia non mi troverà impreparata. Sarò costante.
Ecco, comunque, quello che scrivevo a inizio marzo, 3 giorni dopo il Decreto con cui il Governo dichiarava l’intero paese Zona Rossa.
“Un, due, tre, la pandemia tocca a te.”
Sono trascorsi 84 anni… Come? Sono trascorsi solo 3 giorni dal Decreto “Zona Rossa”?
Non scrivo da un sacco di tempo sul blog, era una cosa che volevo fare ma non avevo mai tempo, era fra i buoni propositi del 2020 e, guarda la fortuna, il 2020 mi ha accontentato!
Con affetto e simpatia lascio qui una pandemia…
Eccomi qui: busto in marmo di Vincenzo De Luca sulla scrivania, riproduzione a grandezza naturale di Sergio Mattarella, santino di Conte e sciarpina al collo per contrastare i primi, inequivocabili segni di coronavirus e dunque di morte.
Come sto trascorrendo questo periodo?
Prima di tutto, mangiando.
Del resto, grazie a un’invidiabile lungimiranza ma soprattutto al gene survivor calabrese, la dispensa è traboccante di generi di prima, seconda e terza necessità, come se dovessi fare ferragosto coi parenti.
Poi, lavorando.
Perché essendo freelance io vivo una vita in lavoro agile: rincorrere i clienti per farti pagare ti rende agilissimo, infatti, un figurino. Noi freelance ci alleniamo per l’Apocalisse da sempre, oggi è finalmente giunto il nostro momento.
Mentre voi bestemmiate lì, chiusi in casa, piazzati davanti computer che un tempo usavate solo per pubblicare foto di gatti che augurano il buongiorno e offrono il caffè, noi siamo qui, sempre qui, dalla notte dei tempi, a bestemmiare inviando richieste di pagamento a clienti che rispondono con foto di rose glitterate su whatsapp per dirci che andrà tutto bene.
Con un bonifico andrebbe sicuramente meglio, amici.
Che ne sarà di noi? Moriremo tutti sommersi di meme su Conte?
Gli esperti dicono che probabilmente ne saremo fuori entro il 29 aprile che, guarda caso, è anche il giorno in cui il meteorite ci passerà vicino. Yuppie.
Gli scienziati dicono che la cosa non deve preoccuparci, perché passerà troppo lontano da noi per provocarci danni, ma, sapete, qualcuno aveva anche detto “è solo un’influenza” e quindi non è che mi senta proprio al sicuro, ora.
Alla prossima puntata, amici. Se gli Dei vorranno.