Oggi voglio parlarvi di dieci romanzi brevi (che la massimo arrivano alle 200 pagine) che ho intenzione di leggere a breve e che vanno benissimo per chi ha poco tempo. Non so in che ordine li leggerò, perché ho ancora moltissimi omaggi da smaltire e quelli naturalmente vengono prima (anche perché alcuni omaggi sono di mesi e mesi fa, sigh). In ogni caso, una lista di libri brevi da leggere per chi ha poco tempo, credo sia utile a tutti!
High & Dry, primo amore ~ Banana Yoshimoto
Ho comprato questo libro con la promozione della Feltrinelli 9.90 e lo leggerò sicuramente appena finirò i tre (TRE) libri che sto leggendo!
Yuko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, e di indovinare i desideri e i pensieri di chi le sta intorno grazie a una sensibilità fuori dal comune. Compiuti quattordici anni, tutto sembra assumere sfumature misteriose, e il mondo si popola di bizzarre creature. Yuko sta imparando ad assegnare un colore a ogni stato d’animo e a ogni emozione; a insegnarglielo è Kyu, il suo maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni. Quando dal fusto di una pianta fuoriescono degli strani omini verdi, loro sono gli unici a vederli. Nello stesso istante, Yuko assapora l’incanto sottile del primo amore. Sospesa tra realtà e immaginazione, un’adolescente va incontro alla vita accompagnata dagli affetti più cari, e scopre, giorno dopo giorno, i turbamenti del cuore, la tenerezza dei sentimenti e la difficoltà di diventare grande.
Al faro ~ Virginia Wolf
Acquista al Libraccio qualche tempo fa: di Virginia Wolf ho letto solo tanto tempo fa Orlando e l’ho adorato. Non ho dubbi che Al faro mi piaccia ugualmente.
“Al Faro”: questo il vero titolo del romanzo di Virginia Woolf che la nuova traduzione di Nadia Fusini riporta all’originaria bellezza. Romanzo sperimentale, intonato alla ricerca di libertà formale che accomuna i grandi scrittori di questo secolo, “Al Faro” è un libro sulla memoria e l’infanzia; un’elegia alla luce che ha illuminato le figure della madre e del padre reali, che nel romanzo diventano il signore e la signora Ramsay. A tema è lo scontro tra il sì materno (“sì, andremo al faro”) e il no paterno (“no, al faro non si può andare”), come esso risuona nel cuore del figlio James, e nella mente della figlia Virginia, che a distanza di anni si misura, scrivendo, con la potenza di quei fantasmi. L’effetto è liberatorio. Prima, confessa Virginia Woolf, “pensavo al babbo e alla mamma ogni giorno”. Ora “li depone”, li seppellisce. È la sua catarsi.
Il GGG ~ Roal Dahl
Roal Dahl lo conosco soltanto per i film che sono stati tratti dai suoi libri: è una lacuna incredibile, per cui ho deciso di leggere qualcosa di suo e ho pensato di iniziare da Il GGG da cui recentemente è stato tratto un film.
Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l’Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l’Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s’ingozzano di popolli, cioè di esseri umani.
Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d’Inghilterra.
After Dark ~ Murakami Haruki
Acquistato anche questo al Libraccio: di Murakami ho letto Norwegian Wood, Tokyo Blues e Dance, dance, dance, due libri che mi hanno affascinato (e prima o poi li recensirò, perchè meritano tantissimo)
Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all’alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All’Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un’ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all’albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L’immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.
Il buio fuori ~ McCarthy
Amo McCarthy: La Strada, Non è un paese per vecchi e Cavalli selvaggi sono fra i miei libri preferiti di sempre (la trilogia della Frontiera devo ASSOLUTAMENTE finirla), comunque Il buio fuori ce l’ho da tantissimo tempo, lo leggerò presto!
Culla e Rinthy, due fratelli che vivono all’inizio di questo secolo nel Sud degli Stati Uniti, sono amanti e hanno un bambino che, appena nato, viene abbandonato da Culla nei boschi. Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una balia. Nel frattempo anche Culla parte alla ricerca della sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella poverissima regione dei monti Appalachi dove ogni incontro rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una sorte di testardo candore, con un’innocenza disperata che li porta fino in fondo al loro terribile destino.
La guerra dei mondi ~ H.G. Wells
Di H.G. Wells ho letto e amato L’Isola del dottor Moreau, adoro questo tipo la fantascienza di genere “Mondo perduto” alla Jules Verne, per citare il maestro. In ogni caso, La guerra dei mondi è un libro molto diverso, ma contiene la stessa atmosfera soffocante e terribile che si respira sull’isola.
“La guerra dei mondi”, originariamente pubblicato a Londra nel 1897, resta l’opera più famosa di Wells ed è considerato uno dei primi romanzi del genere fantascientifico. Con i suoi alieni implacabili e apparentemente invincibili, ha prodotto innumerevoli riduzioni, tra le quali è rimasta nella storia quella per la radio, interpretata da Orson Welles nel 1938: la storia, narrata in forma di cronaca, venne interpretata in modo così realistico che gli spettatori, terrorizzati, intasarono i centralini, credendo fosse davvero in atto un’invasione di extraterrestri.
L’amante ~ Marguerite Duras
Non so nulla di questo libro, ma mi ha sempre incuriosito, credo proprio che sarà uno dei miei prossimi acquisti.
La storia d’amore di una francese quindicenne con un giovane miliardario cinese, sullo sfondo di un ritratto di famiglia, nell’Indocina degli anni trenta. Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, “L’amante” trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l’oblio ricalcano sulla trama della vita.
Ethan Frome ~ Edith Wharton
Anche di questo romanzo non so nulla, ma mi incuriosisce la trama, adoro le storie psicologiche.
Moglie infelice, amante spregiudicata, passionale amica di dandy e scrittori, scrittrice di successo, Edith Wharton era una perfetta snob, una cronista disincantata e caustica del costume dell’alta società; eppure il suo capolavoro è questo romanzo breve che si svolge in una famiglia di contadini del New England. La storia è quella, comune, di un tradimento coniugale; ma il triangolo marito-moglie-amante è tanto micidiale da tramutarsi in una specie di tragedia greca.
Una storia semplice ~ Leonardo Sciascia
Questo mi è sempre stato consigliato dai miei genitori, che adorano Sciascia.
“Una storia semplice” è una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. Eppure mai – ed è un vero tour de force – l’autore si trova costretto a nominare sia l’una sia l’altra parola. Tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. E subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l’opportunità di riflettere. Davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma anche l’unico personaggio che nel romanzo ricerca la verità, un brigadiere, siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi – un tempo che può ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di secondo. È forse questo l’estremo azzardo concesso a chi vuole “ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia”.
Una stanza tutta per sé ~ Virginia Wolf
Anche questo minuscolo libro è nella mia libreria da secoli!
Illustre capostipite dei manifesti femminili del Novecento e primo brillante intervento della Woolf sul tema “donne e scrittura”, questo scritto è un piccolo trattato ironicamente immaginifico, personalissimo nella misura tesa di toni e motivi: il “conversational”, le proiezioni letterarie, l’analisi sociale, la satira. Il leitmotiv della stanza, grembo e prigione dell’anima femminile, si allarga fino a comprendere tutti i luoghi della dimora umana: la natura, la cultura, la storia e la “realtà” stessa nella sua inquietante ed esaltante molteplicità.