Ecco qui, tempo di confessare i miei “peccati”: dieci cose che non sai di me, come scrittrice.

UNO.

Una delle cose che non sai di me è che sono come Pigmalione, m’innamoro dei miei personaggi.  Sono innamorata di Jim di Non farti lasciare a Natale e Non farti licenziare a Natale (volume 1 e 2 di Dafne & l’Amore) e di Evan di Armonia di Pietragrigia, di Jim amo il sarcasmo, di Evan il coraggio, entrambi vogliono mostrarsi indifferenti, entrambi nascondono una grande passione e, quando sono innamorati, possono perdere la bussola. Amo questo tipo di personaggi (lo so, è facile, li invento io!) E poi sì, sono anche bellissimi, il che non guasta.

 

DUE.

La seconda delle cose che non sai di me è che non posso scrivere senza una tazza di qualcosa di caldo davanti, anche se è agosto e ci sono 40 gradi.

TRE.

Continuiamo con le cose che non sai di me: amo tutti i miei personaggi, anche quelli stronzi, bastardi, schifosi, iniqui, mollicci, inermi. Non si può scrivere di qualcuno che odi, dai. Ad es, in Armonia di Pietragrigia amo moltissimo Gattabuia, lo gnomo brutto, traditore e sciocco, come amo il Grigio, il Capitano della Vela Porpora, la ciurma di disgustosi e malvagi pirati di Oturia; amo anche i personaggi “grigi”, quelli a metà strada fra bene e male: la Dama Piumata, un’assassina romantica circondata da pappagallini e che vive reclusa in una foresta o Grande Okur, il capo degli sfigatissimi Formiconi, che divorano innocui nonnulli e uccidono gli stranieri che capitano dalle loro parti… In Dafne & l’Amore, invece, amo Linda, la bionda perfetta e non del tutto a posto col cervello ex di Jim che pensa di essere la migliore amica di Dafne. Perché li amo? Perché senza di loro, le storie sarebbero molto noiose.

QUATTRO.

Cose che non sai di me? Osservo le persone, a volte piloto le discussioni e faccio battute proprio per vederne la reazione e… poterla descrivere nei miei romanzi. Attento a quando parli con me!

CINQUE.

Un’altra delle cose che non sai di me è che spesso i dialoghi che scrivo sono frutto di insane discussioni con mia sorella, le mie amiche, la mia famiglia, il mio compagno. A volte, soprattutto in Dafne & l’Amore, li ho utilizzati pari pari.

SEI.

Continuiamo con le cose che non sai di me: scrivo solo di ciò che conosco, anche quando è un fantasy, sì. Quindi, ad esempio, in Armonia ho scritto del sentirsi soli, diversi, senza una “Compagnia”, del difficile cammino nella realizzazione di sé, nella battaglia interiore tra bene e male, fra giusto e conveniente, fra la propria etica e i propri bisogni. E sì, poi ho condito il tutto con fattucchiere, pirati, spade magiche e un sacco di altra roba “fantastica”. In Dafne & l’Amore parlo, invece, di tutto quello che si fa per amore (che è quasi sempre stupido) e delle sovrastrutture con cui siamo cresciute (il Principe Azzurro, l’Uomo Perfetto, e tutte quelle stronzate lì). Un po’ è autobiografico, lo ammetto (e mi scuso anticipatamente con i miei ex, emh. Ho cambiato nomi e situazioni, state tranquilli!) ma molti fatti sono tratti dalle storie vere delle mie… amiche (vi avevo avvisato, dai. Ora non fate quelle facce, ragazze!)

SETTE.

Ci ho messo anni a trovare il mio stile personale, in passato cambiavo modo di scrivere ogni volta che leggevo un nuovo libro: ho avuto il periodo Jane Austen, Henry Fielding, William Faulkner, ecc. scopiazzavo le voci degli autori che mi piacevano di più, il risultato non era granché ma mi è servito a trovare il mio stile personale: un misto di epica, poesia e auto-ironia.

OTTO.

Scrivo storie fantasy, ma non solo, basta che ci sia l’ironia o la disperazione. Questa frase è quella con cui spesso mi presento come autrice: che significa? Che mi piacciono le storie fantastiche, magiche, sono le prime che ho letto e che ho scritto, il fantasy è il mio genere, non c’è nulla da fare, ma che non ho intenzione di fermarmi a questo. Oltre ad Armonia di Pietragrigia, infatti, ho iniziato a pubblicare la serie romantico-umoristica Dafne & l’Amore, un romance contemporaneo: se qualcuno me lo avesse detto anni fa, gli avrei riso in faccia! Io, scrivere un romance? E invece… il genere non conta, in questo romance ho potuto utilizzare tutta la mia verve ironica, che è poi il modo in cui preferisco scrivere. Sì, adoro anche la disperazione, nel senso che amo scrivere di violente passioni: amori disperati e profondi, sentimenti laceranti, non mi piacciono le storie piane, preferisco il tumulto. Quindi, scriverò anche romanzi senza ironia, di certo, e in quelli metterò tutto l’amore per le violente e shakespeariane passioni!

NOVE.

Le mie eroina hanno tutte i capelli neri! Al massimo rossi o castani. Ora che ci penso, non ci sono bionde fra le mie protagoniste! È grave, lo so: però poss dire che la protagonista della storia che sto scrivendo in questo periodo è bionda come Marilyn.

DIECI.

La prima storia che mi è venuta in mente, riguardava me stessa. Quando viaggiavo in auto coi miei, andando in Calabria dai miei nonni, mi stendevo in modo da osservare il cielo dal finestrino e immaginavo di essere una principessa addormentata da qualche parte sulle nuvole alla quale stavano raccontando la mia storia (cioè la storia della bambina in auto, sulla Terra) e che prima o poi mi sarei svegliata. No, non assumevo droghe da piccola.

La prossima volta parleremo delle cose che non sapete di me, come lettrice! E voi? Avete dieci segreti/curiosità da svelarmi? Va bene anche soltanto uno!

 

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