Cosa vuol dire essere contro la gerarchia e il dominio?
Si parla spesso, soprattutto di questi tempi, di Potere: i conflitti nel mondo aumentano e non riguardano solo la vecchia contrapposizione fra Occidente e Oriente, Nord e Sud. I conflitti caratterizzano anche la nostra società, nelle sue componenti basilari.
Questo breve ma incisivo saggio, Contro la gerarchia e il dominio di Andrea Staid, edito Meltemi, è una riflessione illuminante sul potere, l’economia e il debito nelle “società senza stato” (le cosiddette società primitive) e anche nella nostra società.
Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba e dirige la collana Biblioteca Antropologica” per Meltemi, una casa editrice che si occupa da anni di temi sociali, antropologici, storici.
Il potere nelle società primitive
Il potere politico è universale […] e si realizza in due modi: potere coercitivo e potere non coercitivo. | Contro la gerarchia e il dominio
La nostra società è caratterizzata dal potere coercitivo, che crea contrapposizioni tra detentori del potere e assoggettati a questo potere e dunque conflitti fra dominati e dominanti.
La realtà, invece, delle “società senza stato” è ben diversa: il potere esiste anche lì, ma dipende dal consenso del gruppo, ogni capo è interessato a farsi benvolere.
Questo è un tipo di potere non coercitivo, privo del concetto di superiorità/inferiorità, quindi di quella gerarchia rigida che caratterizza il nostro corpo sociale.
Economia nelle società primitive. Le società contro il lavoro
Nella società occidentale […] uno dei campi dove si manifesta in modo chiaro il potere coercitivo (comando-obbedienza) è proprio il campo del lavoro salariato. | Contro la gerarchia e il dominio
L’idea di accumulare un surplus, di avere più degli altri, di monetizzare, arricchirsi è tutta occidentale: nelle società primitive si produce ciò di cui si ha bisogno, il surplus non viene neanche considerato. In queste società non si vive per produrre, ma si produce per vivere.
La mutazione del debito
Il debito nelle società senza Stato è un contratto tra il capo e la sua tribù. | Contro la gerarchia e il dominio
Il che vuol dire che il capo, gratificato dal comando concessogli dalla sua tribù, ha verso la sua gente “un debito”, ragion per cui dovrà sempre “donare” alla società. Ha, infatti, un obbligo di generosità verso di essa.
Quando i capi sono in debito con la società, questa resta indivisa, quando la società s’indebita coi capi si produce la scissione in dominati e dominanti. | Contro la gerarchia e il dominio
Contro la gerarchia e il dominio
Questo è solo un breve assaggio dei concetti espressi in Contro la gerarchia e il dominio, ma già da questi pochi cenni si possono ricavare diversi spunti di riflessione.
1. cosa accadrebbe alla nostra società se cominciassimo a “ripensarla” guardando a queste realtà più piccole, più semplici, ma probabilmente meglio funzionanti della nostra?
2. È possibile rivedere i concetti di potere, lavoro, debito nella nostra società capitalistica?
Andrea Staid non dà risposte certe, ovviamente, neanche la più esatta delle scienze ne ha, ma fornisce interessanti domande e altrettante risposte, e lo fa utilizzando un linguaggio chiaro, accessibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori.
Se cercate un modo per capire meglio la nostra società, il futuro verso cui corriamo e i modi per evitare il disastro, questo è il libro per voi.