É appena uscito Tutto cambia, ultimo volume dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard, edito Fazi e io ho l’ansia. Ho l’ansia perché questa saga bellissima l’ho divorata. Il primo volume, Gli anni della leggerezza, l’ho letto l’anno scorso, a settembre 2016: mi aveva lasciato piena di domande ma un po’ confusa, con la sua massa di personaggi eterogenei e i continui cambi di pov. Poi, trascorso quasi un anno, a giugno del 2017 è stato il momento de Il tempo dell’attesa: colpo di fulmine! Confusione, il terzo volume, di cui vi parlo oggi, e Allontanarsi, il quarto, li ho letti entrambi questo mese, a settembre: un’immersione profonda nel mondo dei Cazalet che mi ha lasciato senza fiato, innamorata, già piena di ricordi e malinconia. 

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Titolo: Confusione (Confusion)
Serie: I Cazalet #3
Autore: Elizabeth Jane Howard
Data di uscita: Italia 2016 (1993)
Editore: Fazi
Prezzo: 18.50 € (Cartaceo) | 12.99 € (Ebook)

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Trama: È il 1942: da quando abbiamo salutato i Cazalet per l’ultima volta è trascorso un anno. I raid aerei e il razionamento del cibo sono sempre al romanzo l’ordine del giorno, eppure qualcosa comincia a smuoversi: per le giovani Cazalet la lunga attesa è finita e finalmente Louise, Polly e Clary fanno il loro ingresso nel mondo. Quella che le aspetta è una vita nuova, più moderna e con libertà inedite, soprattutto per le donne. Le cugine si avviano su strade disparate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più disinvolto, in cui le donne lavorano e vivono la loro vita amorosa e sessuale senza troppe complicazioni. Mentre Louise si imbarca in un matrimonio prestigioso ma claustrofobico, sul quale incombe l’ingombrante presenza della suocera, Polly e Clary lasciano finalmente le mura di Home Place per trasferirsi a Londra e fare i loro primi passi nell’agognata età adulta, che si rivela ingarbugliata ma appagante. Per quanto riguarda il resto del clan, fra nascite, perdite, matrimoni che vanno in frantumi e relazioni clandestine che si moltiplicano, i Cazalet vanno avanti a testa alta e labbra serrate, sognando, insieme ai loro amici e ai loro amanti, la fine della guerra: «il momento in cui sarebbe iniziata una vita nuova, le famiglie si sarebbero ricongiunte, la democrazia avrebbe prevalso e le ingiustizie sociali sarebbero state sanate in blocco». Ormai ci sembra di conoscerli personalmente, e non possiamo che attendere insieme a loro quel momento. Nel frattempo, godiamoci i colpi di scena di Confusione, che ci lasceranno senza fiato.

ECCEZIONALE!
ECCEZIONALE!

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La mia recensione

confusione-tqpDicevo allora: sono disperatamente innamorata dei Cazalet, dei loro amori tormentati, dei loro segreti, dei sogni, delle speranze. Con “Confusione” facciamo un tuffo ancora più profondo nella storia di questa famiglia e delle persone che vi gravitano attorno. Il mio personaggio preferito è senza ombra di dubbio Clary, nella quale mi rivedo moltissimo. Il suo personaggio, la sua filosofia, la sua profondità e la sua natura complessa giganteggiano fra le pagine del libro levandosi su tutti: è un personaggio acuto nella sua bambinesca ingenuità, intelligente quanto con la testa fra le nuvole, puro anche nei sentimenti più oscuri, seducente nonostante non sia bella.

« I sogni a volte erano così, lo sapeva. Potevano somigliare a telegrammi o a versi densi di significato, tanto pieni di pezzi di verità che per un momento sembravano capaci di illuminarla per intero, la verità. »

In questo terzo volume, scopriamo una Clary ancora più acuta e profonda (a lei sono affidati i pensieri più profondi), che emerge dalle pagine del diario che scrive mentre attende il ritorno di suo padre, Rupert, scomparso in guerra: la speranza è sempre più flebile, ma Clary è l’unica che sembra essere convinta che prima o poi Rupe tornerà da lei. A consolarla, la presenza di Archie, vecchio amico di suo padre e innamorato un tempo di sua zia Rachel, che le fa da padre putativo e che diventa una presenza fissa e fondamentale per tutti i Cazalet. Archie è un personaggio meraviglioso: sarcastico, affascinante, premuroso, sempre presente: i POV di lui e di Clary sono stati i miei preferiti dell’intero romanzo. Le cose, per lui, cominciano a diventare più difficili quando si accorge che forse, per Clary, prova qualcosa di più che semplice affetto. Cosa fare? Lasciarsi andare a un sentimento nascente e togliere così a Clary la possibilità di avere di nuovo un padre, ora che il suo è scomparso, o soffocare ciò che prova e continuare a essere il suo amico e confidente, la spalla su cui piangere?

« É molto difficile essere felici nel mezzo di una guerra. »

confusione-tqp2Confusione è un romanzo pieno di amore e tormento e il tormento toccherà anche Zoe, la moglie vedova/non vedova di Rupert, che chiusa nel suo lutto, piange un marito non morto e incontrerà in treno Jack, un affascinante sconosciuto: è giusto dimenticare Rupert, che tutti credono morto, e lasciarsi andare a un nuovo amore? E questo nuovo amore, cosa le porterà davvero?

In questo volume è accennato il tema dell’Olocausto e l’orrore della persecuzione degli Ebrei, che rappresenta il punto più grave e terribile della presa di coscienza degli uomini: finora bombe, morti, feriti si sono susseguiti, sullo sfondo, come cose normali, quando si è in guerra: la tragedia dell’Olocausto, invece, assume tutt’altro carattere, è una colpa estrema che si riflette sull’intera Umanità, così come spiegato benissimo, dalla Howard, nella storia di Jack e Zoe. Il cambiamento di Zoe era già iniziato nello scorso volume, in questo si porta a compimento: quella che troviamo in Confusione è una donna addolorata, riflessiva, passionale, a suo modo affettuosa, bisognosa d’amore: impossibile non provare empatia per lei, per la sua condizione di giovane madre sola.

Altro personaggio la cui parabola fa male al cuore: quello di Louise, che rappresenta l’alter ego (per quanto riguarda la complessa vita sentimentale) dell’autrice stessa. Louise è bellissima e infelice, imprigionata in un matrimonio fallimentare con un marito che non la capisce, soggiogato da una madre odiosa e invadente: Louise è una pessima moglie e una pessima madre, eppure è ancora capace di provare sentimenti puri e assoluti, ad esempio per il giovane cugino di suo marito, Hugo. Nella sua storia, emerge ciò che la Howard deve aver pensato del matrimonio e delle leggi sociali che costringono le donne a sentirsi a tutti i costi mogli e madri. Mentre il sesso continua, nella maggior parte dei casi, a essere una decisione e una voglia prettamente maschile, un evento che le donne accettano e subiscono: chi non lo subisce, chi si libera delle catene sociali, sarà sempre guardato con sospetto e disgusto.

confusione-tqp3L’unica relazione che invece mi lascia piuttosto indifferente è quella tra Rachel e Sid: non mi piacciono i personaggi, troppo inclini al sacrificio e alla rinuncia, tristi e spaventati: le premesse per una storia struggente e appassionata c’erano tutte, purtroppo questa relazione sembra invece trascinarsi dal primo volume senza alcuna passione. Altro personaggio che non amo è Villy: non l’ho mai amata, ma il suo invecchiamento precoce, l’aridità verso qualsiasi passione mi hanno reso perfino simpatico Edward, un personaggio di certo non positivo, ma comunque non amorfo come la moglie. Di lui comprendiamo l’estremo bisogno di essere amato, di trovare altrove (in Diana, la sua amante) il nido familiare impossibile da creare con Villy. Hugh, invece, deve fare i conti con il lutto per la morte di Sybil: la sua tristezza è straziante, ma spero anche per lui in un lieto fine.

Neville e Lydia sono come sempre uno spiraglio di gioia (anche se scopriremo che dietro le continue battute di Neville si nasconde una sofferenza enorme), non vedo l’ora di sapere che adulti diventeranno. La Duchessa è poi una presenza rassicurante: quando c’è lei in giro tutto sembra andare per il meglio. Intelligente, una vera padrona di casa, capace di comprendere e sostenere, pur rimanendo ai margini della vita dei suoi figli (altro che quella vecchia maledetta di Zee, la madre di Michael e suocera di Louise).

Ogni tanto tra le vite dei Cazalet spuntano le esistenze di personaggi satelliti: i domestici, come Miss Millicent, l’istitutrice povera ma coraggiosa che si prende cura dell’istruzione dei Cazalet più giovani e che incoraggia Clary a proseguire col suo sogno di diventare una scrittrice, la cuoca Miss Crisps e il suo amore romantico e un po’ patetico per Toldbridge, l’autista, e poi la famiglia di Jessica, sorella di Villy, e madre di Angela, giovane e bellissima donna tormentata, finita in un vortice di amanti, alcool e feste e di Nora, che si prepara a un matrimonio fatto quasi esclusivamente di sacrificio e devozione con un uomo che non la ama e non potrà mai amarla e che, dopo la guerra, è bloccato in carrozzella.

« Aveva imparato a piacere a chiunque, ma non a se stessa. »

La maniera della Howard di trattare i POV dei suoi personaggi, facendo continui balzi in avanti, è affascinante e rende la lettura rapidissima e avvincente. Colpi di scena, sentimenti, piccole e grandi tragedie, tutto è raccontato con crudo realismo e cupo lirismo, ma senza tralasciare quell’enfasi romantica ed epica tipica dei grandi romanzi d’autore. Uno spaccato della società del tempo, ma soprattutto un trattato psicologico sulla natura umana, sempre in bilico fra vittoria e sconfitta, gioia e dolore, vita e morte.

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