Hai imparato fin da piccolo il significato dell’espressione “male di vivere”? Conosci da sempre parole come orfano, morte, dolore, lacrime? Ti senti un po’ depresso e traumatizzato e ti fa stare bene sapere che ci sono persone come te nel mondo? Se hai tra i 30 e i 40 anni, probabilmente abbiamo visto gli stessi cartoni animati. Purtroppo (e per fortuna). Perché, signore e signori (ma stavolta mi rivolgo principalmente alle fanciulle) è qui che nasce il seme della disperazione: negli anime degli anni ’80. So quanto vi piace sentirmi parlare di cartoni animati giapponesi e traumi infantili, perciò ho deciso di regalarvi un’altra mia riflessione sull’argomento (prima o poi inventerò una laurea in materia).
Leggenda vuole che gli autori giapponesi dei cartoni animati degli anni ’80, al momento d’inventare un nuovo protagonista femminile, si sedessero intorno al fuoco, in una triste notte di pioggia, con uno sfigometro in mano. Cos’è uno sfigometro? É uno strumento che serve a misurare la sfiga di un personaggio. Più in alto schizza il coefficiente di sfiga che il macchinario segna, più il personaggio è degno di diventare protagonista di un anime. Ma ora bando alle ciance e ripercorriamo, passo dopo passo, tutte le tappe della Sfiga dei nostri personaggi (femminili) preferiti. Il primo appuntamento l’ho voluto dedicare all’Eroina SFIGATAH per Eccellenza:
Candy Candy
Orfana. Voce irritante. Per tutta la durata dell’anime non scioglie mai i capelli. Possiede un procione che nella sigla di apertura i Rocking Horse hanno scambiato per un gatto e cresce alla Casa di Pony, che prende il nome da Miss Pony che poteva farselo cambiare il cognome, Buon Dio. C’è anche Suon Maria a prendersi cura degli innumerevoli orfani. Candy viene trovata una gelida notte d’inverno, la stessa notte in cui viene trovata anche la sua migliore amica Annie. Le due crescono assieme e giurano di rifiutare qualsiasi richiesta di adozione, pur di non essere separate. Alla prima occasione, invece, Annie si salva il culo e accetta di essere adottata, mollando Candy alla Casa di Pony e vincendo il Premio “Amica di Merda” dell’anno.
Candy, rimasta sola, inizia ad allenare i condotti lacrimali per le Olimpiadi della Tristezza, ma mentre mette il record di ettolitri di lacrime versate a puntata incontra il Principe della Collina, un biondo ragazzino in kilt che, tutto solo, suona la cornamusa sul cocuzzolo di una montagna e che le fa fare le uniche due risate dell’intera serie ma non le dice come si chiama e scompare sempre nel nulla come Houdini.
Poco dopo, anche Candy accetta di essere adottata dai Legan, una famiglia gentile e accogliente come quella di “Non aprite quella porta”. I Legan si mostrano subito misericordiosi e mettono Candy a fare le pulizie e a dormire nelle stalle. Candy trascorre il suo tempo coi figli dei Legan, Neal e Iriza-Faccia di cuoio, che le rendono la vita impossibile. Per fortuna che, poco dopo, conosce gli Andrew, tra cui i tre cugini: Archie (quello col taglio alla Nino d’Angelo), Stear e Anthony (non vi affezionate troppo, i 2/3 moriranno).
Prima di sapere quanta sfiga porta Candy, i tre cugini insistono per salvarla dalle grinfie dei Legan, i quali hanno deciso di mandarla in Messico a comprare la droga con Dylan di Beverly Hills. Per impedire che la ragazza venga venduta al Cartello Messicano i tre convincono la zia Elroy, un’ava di Carlo Conti a giudicare dall’abbronzatura, ad adottare Candy.
Ah, bisogna dire che in realtà a capo della famiglia Andrew c’è il famigerato zio William, che però non si è mai visto (e a nessuno importa, del resto, basta che scucia la grana, di tanto in tanto).
Comunque, dagli Andrew, Candy viene trattata un po’ meglio e, tra l’altro, Anthony è preciso-sputato al Principe della Collina. É buono, gentile, coltiva rose bianche: Candy se ne innamora e forse proprio questo genera un tornado di sfiga che investe il biondino.
Poco dopo, infatti, Anthony muore durante la caccia alla volpe. Per non far del male alla volpe (Anthony-tesoro, cosa non hai capito della caccia alla volpe?) il cavallo di Anthony finisce con la zampa nella trappola, disarciona il ragazzo che batte la testa e muore. Fuori il primo.
Della morte, ovviamente, viene incolpata Candy, l’unica presente (assieme alla volpe e al cavallo) al momento della tragedia.
Si comincia così a diffondere la voce che porti più sfiga di Marco Masini e a quel punto Candy viene mandata alla Royal Saint Paul School of London, gestita da suore che possiedono la grazia divina di Jack lo Squartatore.
Durante il viaggio, Candy incontra un tizio che le ricorda per un momento Anthony… solo che è bruno e coi capelli lunghi. “Troppo idromele, mia cara?”
Comunque questo tizio è Terence, ma Candy ancora non lo sa. Terence inizia col prenderla per il culo, ed ha ragione in effetti: solo che la prende in giro per le lentiggini. Nessuno nota quei due cazzo di codini ipertrofici? Va beh.
Alla Royal Saint Paul School of London, Candy ritrova Annie che finge nuovamente di non conoscerla, altrimenti tutti la prenderebbero in giro per il suo passato da orfanella della Casa di Pony. Quindi, la timida ragazzina dai capelli blu, per il secondo anno consecutivo, si aggiudica il premio “Amica di Merda” e “Pettinatura di Merda”.
Nella scuola oltre a Annie (che poi alla fine ammette di conoscere Candy ma solo perché si acconcia i capelli talmente di merda che nessuna vuole essere sua amica) ci sono anche Archie, Stear e… Neal e Iriza. La vita è bella quanto asciugarsi la faccia con una grattugia. Ma non è tutto una schifezza, dai. Archie ed Annie, i due personaggi meno interessanti di tutto l’anime, s’innamorano: nasceranno figli con piramidi sulle teste.
E così anche quelli più imbranati e sfigati: Stear e Patty. Nasceranno figli ipovedenti.
A scuola, poi, c’è anche Terence, bello e dannato, e lui e Candy s’innamorano. Si capisce subito la grande sensibilità di questo ragazzo quando per far superare a Candy il trauma della morte di Anthony le fa rivivere la scena della morte di Anthony ma mille volte peggio, portandola quasi a morire in una folle cavalcata selvaggia.
Che ragazzo d’oro.
Tutto sembra andare per il meglio: tutti odiano Candy, tutti odiano Terence, ma lui è ricco e si può permettere di essere stronzo.
Peccato che Iriza (gelosissima di Candy perché perfino una coi codini ipertrofici riesce a fregarle tutti i ragazzi che piacciono a lei) utilizzando le sue doti sataniche, riesca a farla espellere.
Candy decide di tornare in America dove inizia a studiare come infermiera. A quel punto pure Terence se ne va in giro per il mondo a cercare fortuna come attore di teatro.
I due restano separati per lunghe e interminabili puntate in cui Candy:
- piange
- piange
- piange
- ride con una voce che sembra che pianga
Ah, ma non vi ho parlato di Albert, un personaggio che ritorna ciclicamente. Costui è una specie di San Francesco circondato da animali, diventa molto amico di Candy e la consola ogni volta che a lei succedono sfighe, cioè sempre. Vi ricordate che Candy aveva per un momento scambiato Terence per Anthony? Bene. Albert è il sosia di Anthony, solo che ha i capelli di Terence, ma questo Candy non lo nota MAI (seee, buonasera!)
Nel frattempo, Terence conosce Susanna, la Madre di Tutti i Sensi di Colpa: la ragazza per salvarlo da morte certa (ricordiamo che Terence ha avuto a che fare a lungo con Candy e il marchio di Sfiga si è imposto su di lui) si è fatta amputare una gamba. Susanna capisce che Terence è innamorato di Candy, la prende bene e decide di uccidersi. Candy, allora, fa marcia indietro e consapevole che la storia con Terence non nascerebbe sotto i migliori auspici, lo lascia. I due si separano per sempre dopo una scena che ha devastato i cuori di tutte le giovani fanciulle degli anni ’80/’90: lei scappa (piangendo).
Candy: “ti auguro tanta felicità” (prima bestemmia).
Lui la rincorre, l’abbraccia da dietro, presumibilmente glielo appoggia.
“Volevo salutarti”.
“Ah.”
Candy tentenna un po’, sentendo la potenza del saluto. Trenta minuti di fermo immagine, in sottofondo la voce rotta dal pianto di Candy. Terence continua a convincerla, silenziosamente, che vale la pena restare.
Nulla.
I due si separano.
Si prospetta per Candy una vita di castità e solitudine? Magari. Purtroppo Neal, lo stronzo psicopatico che le ha rovinato la vita fin dalla pubertà, s’innamora (per motivi ancora ignoti ai più) di lei. Candy, ovviamente, risponde: ” ‘stocazzo “, Neal lo prende per un sì e inizia a organizzare il matrimonio, con la benedizione del caro zio William che ancora non s’è visto ma a rompere le palle è bravissimo. A Candy non rimane che fuggire. Iriza, per ripicca, la fa cacciare da tutti gli ospedali del mondo, grazie all’influenza di suo padre, il signor DIO DELL’UNIVERSO.
Nel frattempo, Stear è in guerra e vola sul suo aeroplano pensando “Spero che la fortuna non mi abbandoni” e portandosi sfiga da solo. Visioni premorte di amici che gli gridano: “Non farti uccidere, Stear, non rendere infelice la tua Patty!” e l’immagine della sua Patty che già piange suggeriscono la terribile fine che presto giungerà. Nel frattempo, su una panchina Patty sta ascoltando l'”allegra” melodia di un carillon costruito proprio da Stear, quando Candy, nella sua estrema saggezza, le dice: “Non ascoltarla troppo a lungo o rischierai di diventare troppo felice”. La bestemmia colpisce immantinente: Stear viene crivellato dai proiettili. Grazie Candy, come sempre sul pezzo.
Ma come finisce la storia del matrimonio di Neal e Candy? Finisce con un incredibile colpo di scena: Candy va dallo zio William per contargliene quattro e scopre che si tratta… di Albert, che quindi è nobile, ricco e voleva solo fare l’hipster in giro per il globo. Mobbasta, si sarà detto, ed è tornato a casa solo per appoggiare Neal nei suoi folli propositi matrimoniali.
Grazie amico.
Comunque, alla fine, zio William/Albert, nella sua immensa bontà, annulla il matrimonio.
Il finale vede tutti i protagonisti, eccezion fatta per Terence, ritrovarsi alla Casa di Pony, dove Miss Pony vive ancora alla veneranda età di centoventimila anni. A Candy giunge notizia che finalmente Terence e Susanna si sono lasciati e tutti noi abbiamo voluto credere un giorno i due si ritroveranno, causando probabilmente la fine dell’universo così come lo conosciamo. L’ultima rivelazione è che il Principe della Collina era in realtà… Albert, ancora lui! Nessuno che lo infracchi di mazzate per non essersi palesato prima.
P.S. Il manga, invece, termina con Candy che sposa Albert, finale al quale ancor oggi non mi rassegno.
Lo sfigometro segna: 10
4.5
Ti amo. Candy Candy e Pollyanna mi hanno traviato la vita, vadano all’inferno tutte e due!!
Ho letto e divorato il tuo articolo su Candy Candy e mi è davvero piaciuto. In realtà mi decido a scrivere il commento solo ora, ma ho preso ispirazione da questo tuo post ed altri che analizzavano Candy Candy dal punto di vista della sfigaggine ed deciso di scrivere una cosa mia un po’ diversa. Diciamo un po’ goliardica e irriverente. Col tuo permesso passo il link tanto so che modererai il messaggio prima di approvarlo. vedi tu se ritieni di cancellarlo o no. Grazie.
https://www.ircwebnet.com/2021/03/08/candy-candy-la-sfigata/
Sembrerà assurdo ma secondo me un finale con Neal Legan insieme a Candy Candy ci starebbe .