Articolo originale scritto per FANTASY PLANET
Titolo | Le mie due vite |
Autore | Walton Jo |
Prezzo |
€ 15,30 |
Dati | 2014, 314 p., brossura |
Traduttore | Di Falco D. |
Editore | Gargoyle (collana Extra) |
Jo Walton è una scrittrice eccezionale, questo è ormai assodato. Potrebbe scrivere un manuale di entomologia e renderlo comunque un libro interessante (non me ne vogliano coloro i quali amano gli insetti!)
Il mio entusiasmo per le opere della scrittrice e poetessa gallese Jo Walton è nato lo scorso anno quando sono stata folgorata sulla via di Damasco da “Un altro mondo”, edito da Gargoyle Books ed è esploso quando ho avuto l’onore e il piacere di intervistare Jo Walton: credo proprio leggerò tutto ciò che uscirà dalla sua penna.
E’ semplice e difficile scrivere la recensione di un libro bello e complesso come “Le mie due vite”, uscito sempre per Gargoyle Books ad ottobre 2014.
Semplice perché quando qualcosa mi piace potrei parlarne per ore (il che implica però anche la difficoltà di dovermi darmi un limite), difficile perché, appunto, “Le mie due vite” è un libro complesso.
La trama:
Patricia ha dei ricordi molto confusi del suo passato. Le immagini dell’adolescenza sono nitide e intatte, ma dopo cosa è successo? Ha sposato Mark ed è stata moglie e madre come le sue coetanee, oppure ha scelto di amare liberamente la sua compagna Bee sfidando tutti i pregiudizi? Davvero le sue scelte hanno influenzato il destino del mondo al punto di farlo diventare contemporaneamente un posto meraviglioso in cui vivere e il palcoscenico di atti terribili? Patricia non lo sa. Non sa come sia possibile ricordare di essere stata sia Trish sia Pat. Le sfugge qualcosa, è “molto confusa” come annotano i medici sulla sua cartella clinica. E tuttavia deve tentare di rimettere insieme i frammenti per capire chi è stata in realtà… Due incredibili versioni della storia del XX secolo diverse dalla nostra, due possibilità di vita vissute dalla medesima donna, in cui, come nell’effetto farfalla, le conquiste personali hanno il potere di cambiare i destini di molti altri allo stesso modo in cui il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo.
Siamo nel 2015 e Patricia è vecchia e confusa. Vive in una casa di riposo e il suo presente è fatto di medicinali, infermieri e volti sconosciuti di parenti prossimi.
Già nelle prime dieci righe si capisce, però, che Patricia non è semplicemente una donna malata di demenza senile, è una persona straordinaria che ha qualcosa da raccontare e il racconto infatti inizia: un racconto a doppio binario. In una vita Patricia è Trish, moglie infelice di Mark e, nell’altra è Pat, innamorata della sua compagna Bee. In entrambe le vite Patricia ha dei figli, li ama tutti allo stesso modo. In entrambe le vite Patricia vive drammi personali, viene ferita, si risolleva, trova la sua strada, ride, fa progetti, perde persone amate. In entrambe le vite assiste alla storia del mondo che va avanti: la bomba atomica, l’allunaggio, la guerra fredda, il terrorismo, solo in maniera completamente diversa da come è accaduto nella realtà.
Jo Walton scrive un romanzo ucronico in cui riesce a parlare di tutto, soprattutto di temi attualissimi (il nucleare, le spedizioni nello spazio, la malattia, la solitudine degli anziani, la famiglia, il perbenismo, la depressione) senza mai essere banale o pesante. La fantascienza è la base e resta sempre uno sfondo, ma i veri protagonisti sono gli uomini che, qualsiasi sia l’universo in cui si muovono, restano sempre creature sottoposte a picchi di felicità e di dolore, in un’alternanza impalpabile ma, vista nell’interezza di una vita, profonda, a tal punto da avere ripercussioni perfino sulla storia mondiale.
Trish è infelice con Mark e riuscirà a liberarsi dalla sua gabbia solo in età matura, riscoprendo la felicità delle piccole passioni quotidiane (la vita è fatta di questo, no? E non c’è un’età in cui ricominciare, lo si può sempre fare!). Pat scopre la felicità molto prima, grazie all’incontro con Bee, che diventerà sua compagna per la vita, con la quale vivrà un amore appassionato, leale, profondo fino alla fine, in barba a tutti i luoghi comuni sulla famiglia tradizionale.
Le due vite di Trish/Pat si ricongiungeranno solo alla fine, quando la protagonista capirà che ogni gesto, ogni minuscola parola detta su questa terra, può avere conseguenze profonde per altri, per l’intera umanità. E quindi, cosa scegliere? La felicità propria e la rovina del mondo o il sacrificio di sé e la salvezza per il resto del genere umano?
Se una risposta c’è, Jo Walton non la fornisce. E va bene così, perché a volte non servono risposte, a volte bastano le domande.
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