ARTICOLO ORIGINALE SCRITTO PER: Fantasy Planet
E’ appena uscito nelle sale, dopo un parto piuttosto lungo, “Il Settimo Figlio”, film di Sergej Bodrov con Ben Barnes, Jeff Bridges, Julianne Moore e il nostro amato Kit “John Snow” Harrington e io, come faccio sempre quando posso, ne ho letto il libro prima di andare a vedere il film.
Prima di tutto chiariamo la confusione che è stata fatta finora: il libro da cui è tratto il film è il romanzo “L’Apprendista del mago” di Joseph Delaney, uscito in Italia per Mondadori nel 2004 e ripubblicato proprio quest’anno dalla Cada Editrice e non l’omonimo romanzo di Orson Scott Card, che invece con questa saga non ha nulla in comune, tranne appunto il titolo.
Ed è stato proprio l’errore di traduzione del titolo fatto a monte che ha causato la confusione: il titolo originale è, appunto, L’Apprendista del mago, mentre il titolo “Il Settimo Figlio” deriva dal fatto che Tom, il protagonista, è il settimo figlio di un settimo figlio, il che lo designa, secondo la tradizione, come mago.
In breve la trama:
Thomas J. Ward, settimo figlio di un settimo figlio, è destinato a diventare apprendista del Mago, potente stregone impegnato a combattere contro le creature del male. Incappucciato, distante e severo, il Mago è temuto e riverito ma la sua è una vita solitaria e difficile. È stanco di insegnare ad apprendisti che lo deludono puntualmente, ma sa di dover trovare un successore e Thomas rappresenta la sua ultima possibilità. Il ragazzo dovrà esorcizzare fantasmi, catturare streghe e imprigionare boggart. Il suo apprendistato si trasformerà in una terribile avventura quando verrà indotto con l’inganno a liberare Mamma Malkin, la strega più malvagia della Contea.
Lo dico subito: ho amato questo libro. Mi ha ricordato moltissimo un romanzo letto da ragazzina, “Il mulino dei dodici corvi” di Preussler, sia per l’atmosfera (un filo sottilissimo separa il fantasy dall’horror) sia per il percorso di crescita e apprendistato del protagonista. E mi ha ricordato molto anche la Saga di Terramare di Ursula K. Le Guin, per il suo personaggio principale.
Tom ha tredici anni e, in realtà, tutto ciò che vorrebbe fare è rimanere a casa con sua madre, suo padre e i suoi fratelli: ma non può, Tom è il settimo figlio di un settimo figlio ed è destinato ad essere l’apprendista di un mago, un mestiere difficile e pericoloso ma che si rivelerà anche pieno di sorprese e di soddisfazioni per il giovane Tom, che poco per volta imparerà a fidarsi di se stesso e del proprio istinto e a scegliere accuratamente le persone alle quali donare la propria fiducia.
Un romanzo breve, che si legge tutto d’uno fiato, scritto in uno stile semplice ma allo stesso tempo accattivante, da vero maestro del genere: le descrizioni sono accurate e comunicano in maniera precisa e indelebile le sensazioni, lo spazio, lo scorrere del tempo.
Ho trovato particolarmente inquietante e ben costruito il personaggio dell’antagonista principale di Tom: Madre Malkin, la potente e sanguinaria strega che il giovane apprendista in un momento di indecisione involontariamente libera dalla sua prigionia. Madre Malkin inizierà ad inseguire Tom nella Contea (proprio come l’ombra insegue Ged nella saga di Terramare di Ursula K. Le Guin, un’ombra che lo stesso Ged ha liberato!) e sarà inevitabile e sanguinoso lo scontro finale.
Il mondo delle ombre è pieno di minacce: spettri, streghe e altri pericolosi esseri che tramano per portare via felicità e vitalità agli esseri umani, i maghi viaggiano in solitudine proprio per proteggere le persone da questi esseri.
Il mestiere del mago è ingrato (sono evitati da tutti) ma necessario (tutti hanno bisogno di loro) e Tom lo impara a sue spese, quando dovrà scegliere se fidarsi o meno di sua madre, una donna che possiede enormi poteri (non ancora del tutto svelati, la saga si compone di tredici volumi), quando dovrà scegliere se lasciare libera o meno Alice, sua coetanea, destinata (o forse no) a diventare una strega, quando dovrà scegliere se abbracciare il destino per cui sembra essere nato o continuare a vivere senza sondare i tanti misteri che sembrano circondarlo.
Nel romanzo di Delaney si impara che tutte le cose hanno luci e ombre, che ogni persona contiene in sé il bene e il male e, soprattutto, la possibilità di scegliere se seguire un sentiero o un altro.
Il cammino di Tom è appena iniziato e durerà ancora parecchio, speriamo che Mondadori continui a pubblicare la bellissima saga di Delaney!
P.S. dal trailer, il film sembra completamente diverso dal libro, a cominciare dall’età del protagonista!