- La Compagnia della Triste Ventura
- I Ribelli di Almamara
- L'Esercito degli Spietati
- Il Regno dell'Imperatore-Fantasma
- La leggenda della Spada-Smeraldo
- Leggende della Notte
«Non conosci la storia dei tuoi genitori, lascia che te la racconti, è una storia dolorosa e piena di tristezza e ti farà male al cuore, ma è la verità, Fanciulla-Guerriero e io credo che tu debba conoscerla, alla fine.»
La guerra contro Oturia diventa ogni giorno più cruenta e quando arriva perfino nella banale e tranquilla Prugnasecca, Armonia capisce che è venuto il momento di tornare definitivamente a Flavoria, affrontare l'Imperatore-Fantasma e ottenere risposte alle domande che la tormentano da sempre. Chi erano davvero i suoi genitori? Chi sarà il prossimo a tradirla? Potrà l'amore salvarla dall'oscurità?
In un regno devastato dal male, dilaniato dalle battaglie e in cui la speranza sembra ormai morta, Armonia dovrà scegliere con attenzione di chi fidarsi.
La verità ha un volto spaventoso.
Hai il coraggio di accettarlo?
«Non capisci» disse Altair. «Ci sono cose che non conosci, non tutto ciò che è visibile è anche reale.»
Armonia si sentì ancora più ingannata.
«È venuto il momento di alzare il velo» disse rabbiosamente e la sua voce somigliò al ringhio di una bestia ferita. «O lo farò da sola, senza pensare alle conseguenze. Tu e Arkanus avete giocato abbastanza con la mia vita.»
Armonia vide la rabbia illuminare gli occhi azzurri del suo maestro.
«Non osare!» esclamò, inginocchiandosi davanti a lei e afferrandola con mani tremanti dalle braccia. «Non osare! Io l’ho giurato a tuo padre, ho giurato che sarei morto pur di proteggerti!»
La lasciò andare, si alzò in piedi, rivolse gli occhi verso la volta stellata, i pugni stretti lungo i fianchi. Rimase in quella posizione solo per pochi attimi, ma ad Armonia sembrò che fosse passato un secolo.
Sapeva che in quei lunghi secondi di solitudine, Altair aveva preso la sua decisione.
Il cavaliere si voltò di nuovo: il suo volto era triste ora, aveva perso ogni istinto vitale.
«È così difficile, piccola» mormorò. «Non so da dove cominciare.»
Armonia sentì la forza venirle meno, ma si sforzò di rimettersi in piedi, appoggiandosi con una mano alla parete rocciosa dietro di lei: si alzò e sostenne lo sguardo del maestro.
Stava per sapere qualcosa che avrebbe cambiato la sua esistenza, lo sapeva. Risposte a domande che non doveva porre. Verità che si sarebbe pentita di conoscere. Ma era necessario.
«Comincia dal principio» disse. «E arrivato alla fine, non fermarti. Raccontami anche la verità che c’è oltre.»
Stancamente, Altair sedette su uno spuntone di roccia.
Ti mostrerò ciò che io ricordo, le disse nella mente. La mia verità, non la verità assoluta, perciò sta’ attenta a giudicare ciò che vedrai.
Le immagini, lentamente, iniziarono ad apparire.