Questo post è rivolto principalmente alle ragazze, perché qui si parla di anime apprezzati soprattutto (anche se non unicamente) dal pubblico femminile. Un giorno farò un post sul perché le bambine (e poi le donne) ci prendono gusto a seguire le (dis)avventure di orfanelle dai capelli imbarazzanti accompagnate da procioni. Oggi però, voglio analizzare alcune delle villain girl più sadiche e stronze mai comparse in tv. Vi parlerò di tre anime, oggi.
Il primo cartone animato di cui parlerò è la storia di un’orfanella che Madre Natura ha già condannato a una vita di infelicità donandole una massa di capelli voluminosa come la parrucca di Platinette e che può essere tenuta a bada solo da due orridi codini.
L’orfanella dovunque va porta morte & disperazione, oltre che un procione che nella sigla viene spacciato per gatto…
è un fiore delicato, è felicità
che a spasso col suo gatto se ne va
Sto parlando di Candy Candy.
La nemica di Candy ovunque la poveraccia si rechi è Iriza, una ricca ragazza con capelli che sembrano capicolli calabresi, l’espressione omicida, friendzonata perennemente da tutti gli innamorati di Candy. Iriza quando si arrabbia fa veramente brutto e solitamente ti accorgi che è meglio cambiare aria per il muro di fiamme che s’innalza alle sue spalle:
Il motivo principale per cui Iriza odia Candy è che le piacciono tutti quelli che piacciono anche a Candy e che le preferiscono la ragazza dai capelli addirittura più orribili dei suoi (il cartone animato è popolato da gente con pettinature improbabili).
Iriza colleziona una serie di angherie nei confronti di Candy che in confronto Dart Vader è un principiante: la abbandona in città, la costringe a farle da schiava, la ridicolizza in pubblico e chi più ne ha più ne metta. Candy reagirà sempre con la solita tempra: scappa nel bosco a piangere con Clean e poi, niente, sente una cornamusa e tutto si risolve, mai che la prenda a randellate nei denti come meriterebbe.
Georgie
Anche l’anime Georgie è caratterizzato da una protagonista segnata dalla sfiga e da un frangettone importante…
La prima antagonista di Georgie (una delle tante) è la signora Butman, la madre di Abel e Arthur (e sua madre adottiva). La cordiale signora che durante tutto il cartone ha l’espressione gioiosa di una che non va in bagno da due settimane, fin dal primo momento ha capito che Georgie porterà la sua famiglia alla distruzione e lei alla tomba, cosa che puntualmente accade…
Fin dal primo episodio, nonostante Georgie si sforzi di essere una brava figliuola, la donna la tratta come la figlia della mmerda, non perdendo occasione per sottolineare quanto odi il fatto di averla fra i piedi. Il fatto che Georgie causi la morte del signor Butman e la guerra infinita tra Abel e Arthur è un particolare da tenere in conto. Cioè, praticamente è come una delle piaghe d’Egitto.
Dopo la signora Butman, Georgie incontra sul suo cammino di sfiga, la bella e ricca fidanzata di Lowell, lo scialbo ragazzo che ama.
Elisa all’inizio percula Georgie per i suoi modi da paesanotta, quando poi capisce che il suo effeminato e isterico fidanzato se la intende con la nostra trovatella, fa di tutto per separarli. Georgie, però, non si dà per vinta… nonostante potesse avere di molto meglio, diciamolo… (cioè Abel). Alla fine il coefficiente S (=Sfiga) che colpisce di norma luoghi e persone con cui Georgie ha a che fare, atterra pure su Lowell con la potenza di una supernova. Lo sfigato si ammala della solita malattia di cui si ammalano tutti i protagonisti delle serie giapponesi, quella malattia che a un certo punto inizi a tossire, prendi un fazzoletto bianco e merlettato e lo macchi di sangue, poi sbarri gli occhi, e in sottofondo parte l’organo minaccioso, lo sfondo diventa bluastro, lampi, tuoni e saette e già sai dove va a parare tutto.
Georgie si rende conto che non è una questione di salute, è proprio che è lei a portare sfiga, così si fa un esame di coscienza e alla fine lascia Lowell a Elisa. Il cartone termina con il classico: e nessuno visse felice e contento. Il manga termina pure peggio, perché purtroppo Georgie sceglie Abel e, puntualmente, [ATTENZIONE SPOILER] Abel muore ammazzato.
Sara Lovely Sara
E passiamo a un’altra reginetta di Sfiga: Lovely Sara, detta anche MaiunaGioia. Bambina dolcissima quanto sfigata. L’anime è tratto dal romanzo “La piccola principessa” di Frances Hodgson Burnett. Sara arriva al collegio che è ricca e benvoluta da tutti perché il papà c’ha la miniera di diamanti. Poi il papà muore e tutto va in malora, alla piccola dolce Sara resta solo la bambola Priscilla. Purtroppo Priscilla non è parente a Chucky e quindi non serve a niente, se non a parlare da sola come una pazza.
Una delle (tante) nemiche di Sara è la bionda e infiocchettata Lavinia, caratterizzata da un pandoro sulla testa e un’espressione perennemente disgustata. Lavinia è un trionfo di perversioni (tipo quando e tenete conto che in questi anime il Karma non esiste. Lavinia, per tutto quello che combina alla povera Sara, alla fine dovrebbe essere falciata da una mandria di bufali inferociti o fatta a pezzi da cani rabbiosi, cosa che però non accade.
L’altra cattiva-cattivissima nemica di Sara è Miss Minci (che chiameremo affettuosamente Miss Minchia). Miss Minci è una “donna” (anche se indossa un abito che sembra un’armatura medievale) dall’aria severa (leggi: una vecchia zitella acida, brutta e rognosa che non vede un uomo da secoli) e assetata di DANARO. Che poi mi sono sempre chiesta, ma cosa cazzo ci guadagna la direttrice di un collegio a farsi pagare rette altissime dalle figlie di papà se poi sta sempre piantata lì, non va alle feste, non si compra abiti belli, non viaggia… scassa solo la min… la sua omonima? Misteri della fede.
Questa streg… emh, donna, che dovrebbe essere un fulgido esempio per le giovani allieve del collegio, è colei che alla notizia che Sara è orfana e non c’ha più i diamanti, invece di partecipare al suo dolore (siamo alla festa per il compleanno di Sara) le strappa il diadema che le aveva regalato quando pensava che era ricca dalla testa davanti a tutti, umiliandola e sbattendola a pelare patate nello sgabuzzino e a dormire nella piccionaia dove si schiatta di freddo e ci sono ratti e altri amabili bestie… cioè, scusate, ma Faccia di cuoio era più comprensivo.
Comunque questa cosa che le istitutrici dovessero avere un’acconciatura pietrificata sulla testa, abiti orrendi e l’espressione da stitico dava una bruttissima idea della scuola.
Nella prossima puntata affronteremo altri villain nei cartoni giapponesi, tipo l’allenatore di Mimì che la allenava con le catene legate ai polsi (!)