Antonia Pozzi ha scritto “Grido” a 20 anni, sei anni prima di togliersi la vita.

Datemi bacco, tabacco e venere Finché non dica: “Basta, sono in cenere”.

La magia della matematica di Arthur Benjamin: matematica divulgativa per tutti.

Le anime morte di Gogol: poesia e surrealismo

Un soffio la sera riuniti, per quanti altri soffi non so.

E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d'argento.

Un saggio sull’Universo, la Vita e la Storia di noi Esseri Umani. L'evoluzione continua, dal Big Bang alla Civiltà delle Reti.

Quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso.

Fra il dolore e il nulla, io scelgo il dolore.

Io sono una creatura scorticata a nudo e tutti voi portate una corazza.

È morto solo chi pensa alle cicale. Se non se n'è avveduto il torto è suo.

Entra, straniero, a tuo rischio e pericolo: qui abitano le tigri.

Tutte le cose nobili hanno un’ombra di malinconia.

Io no. Non mi abituo mai a niente, io. Chi si abitua a tutto tanto vale che muoia.

Alla gente piace sentire questo. Vogliono sentir parlare delle cose cattive.

Il castello è buio, enorme, freddo, e tu sei solo.

Che cos’è la Bellezza? Com’è cambiata nel corso dei secoli?

Se avessi saputo chi è Godot l’avrei scritto nel copione

Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un'origine comune nel dolore.

Ha una sua solennità rituale, la tenebra.

Dall’amore ho preteso soltanto che non cessasse mai di essere un sogno lontano.

“È per questo”, pensava, “che far l’amore è proibito, è per questo”.

Farmi la pelle nuova come le serpi nere.

Incipit di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, in inglese e italiano.