1) Uscire il weekend in auto. Se il vostro scopo è quello di trascorrere un sabato sera alternativo, strombazzando e bestemmiando con passione, allora va bene. Ma nel caso vogliate in realtà trascorrere il sabato con amici e pensate di p… par…. p… parcheggiare (ah, che fatica pronunciare questa parola) allora sappiate che è più facile che il Crescent diventi bello.
2) Andare al Maximall di Pontecagnano Faiano la domenica. Lo so, la domenica è uno di quei giorni dimmerda in cui nessuno sa che fare. Ma credetemi sulla parola: decidere di andare al Maximall (più noto come CarrEfùr) di domenica pomeriggio è come dedidere di raggiungere a nuoto la Sardegna. Piuttosto lasciatevi morire a casa, con la faccia nella pasta con le cozze, vostra nonna che guarda Buona Domenica e i parenti che si picchiano in salotto davanti alla partita. E’ preferibile. Ma se invece siete proprio decisi, allora preparatevi ad affrontare uno scenario degno di Zombie di Romero, con la sola eccezione che, almeno i morti sono silenziosi. Il Maximall di Pontecagnano è frequentato per l’1% da gente che deve comprare qualcosa e per il 99% da gente che deve solo rompere il cazzo. Fidanzati che invece di accoppiarsi, decidono di passeggiare nell’orda sbaciucchiandosi senza guardare davanti a loro, mamme che guidano passeggini come se fossero aratri, tranciando tutto quello che si para loro davanti e usando i figli come arieti, vecchi che non si reggono neanche in piedi e ti domandi come diavolo ci sono arrivati fin lì, che però si fanno strada a suon di gomitate, persone che sono persone solo perché lo dice la carta d’identità, commesse che se non hanno ancora staccato a morsi la giugulare di qualcuno è solo perché non ricevono uno stipendio da tre mesi e prima di andare in galera ci pensano due volte, ragazze chiaramente single da due secoli che pensano di poter incontrare l’anima gemella in un centro commerciale indossando un paio di stivali bianchi e calze a rete nere… credetemi. Molto meglio restare a casa a programmare il suicidio.
3) Chiedere informazioni agli autisti. Gli autisti sono affetti da una strana sindrome che li colpisce non appena le loro chiappe si appoggiano al sedile di guida. Inutile chiedere informazioni, inutile essere gentili, pregare, implorare… l’implacabile risposta sarà sempre a metà strada fra il vaffanculo e l’indifferenza. E’ anche vero che il 99% delle informazioni richieste sono robe del tipo: “ferma ad Avellino?” al conducente di un autobus che riporta a caratteri cubitali la scritta: “Battipaglia”. Ma va beh.
4) Andare alla Poste. Va beh, questa è una cosa che non si fa in generale su tutto il territorio nazionale.
Alle Poste ci si va per:
– lamentarsi del Governo
– lamentarsi degli acciacchi
– litigare con altre persone
– osservare i litigi fra le altre persone
– insultare i dipendenti
– farsi insultare dai dipendenti
Qualsiasi altra attività (pagare bollettini, prendere o depositare soldi, inviare pacchi, ecc. ecc.) è una pretesa assurda e priva di valore che verrà espletata con malagrazia, musi lunghi e talvolta perfino parolacce. La frase che sentirete più spesso è “i terminali sono bloccati”, “il sistema è bloccato”, “le spedizioni sono bloccate”. Visti i tempi d’attesa media, vi consigliamo comunque di portarvi un libro, qualche DVD e generi di prima necessità. Fate la pipì a casa.
5) Uscire per lo struscio il giorno di Natale e il giorno di Capodanno.
Non commettete l’errore che commettono tutti. Spinti dall’aria festosa, dalla voglia d’ubriacarvi dalle 12 del mattino, dagli amici che insistono per vedervi e brindare prima di tornare a casa per il cenone, insomma, spinti da tutte queste cose finirete in una valanga umana di proporzioni apocalittiche, non vedrete i vostri amici, vi ruberanno la bottiglia di spumante e vi spintoneranno fino a casa a suon di sgamette (tipico colpo con mano a cucchiaio dietro la nuca).
6) Andare al cinema la domenica. E’ noto che i multisala, la domenica sera, vengono presi d’assalto da una clientela riconoscibile da alcuni tratti particolari: si tratta di maschi e femmine di circa 20 anni che sembrano i cugini scemi di Checco Zalone. Rispondono al telefono, urlano, producono rumori e fanno battute e osservazioni sul film per le quali sarebbe concepibile la pena di morte. Se non siete abituati a girare con una rivoltella in tasca, non andate al cinema la domenica sera.