buongiornoPurtroppo è di nuovo lunedì, io sto pensando al solito bonifico che non arriva (che bello essere una freelance!) e intanto io mi consolo con: lunedincipit!

Lunedincipi è la rubrica che raccoglie i miei incipit preferiti, tratti da libri che secondo me dovreste leggere, libri che mi hanno lasciato il segno, libri accomunati da un tema che, questa volta, è la MORTE.

Sì, perché questo è il tema che mi è venuto in mente quando mi sono svegliata in questo magnifico e grigio lunedì e ho controllato il conto in banca!

Le vergini suicide ~ Jeffrey Eugenides

Il giardino delle vergini suicide ~ 1999 diretto da Sofia Coppola
Il giardino delle vergini suicide ~ 1999 diretto da Sofia Coppola

La mattina che si uccise anche l’ultima figlia dei Lisbon (stavolta toccava a Mary: sonniferi, come Therese) i due infermieri del pronto soccorso entrarono in casa sapendo con esattezza dove si trovavano il cassetto dei coltelli, il forno a gas e la trave del seminterrato a cui si poteva annodare una corda. Scesero dall’ambulanza, con quella che come al solito ci sembrò una lentezza esasperante, e il più grasso disse sottovoce: “Mica siamo in tivù, gente: più presto di così non si può”. Stava spingendo a fatica le apparecchiature per la rianimazione accanto ai cespugli cresciuti a dismisura, sul prato incolto che tredici mesi prima, all’inizio di quella brutta storia, era perfettamente curato.

Il mio amore per Jeffrey Eugenides è sconfinato: adoro il suo modo di raccontare, gestire le trame, dipingere mondi. Probabilmente il romanzo che ho apprezzato di più di questo grandissimo autore è proprio Le vergini suicide. Era un momento particolare della mia vita, mi ero appena laureata, la storia col ragazzo che “teoricamente” avrei dovuto sposare (secondo le rispettive famiglie) era naufragata, all’orizzonte c’era una confusa tempesta, paure, ma anche libertà, aspettative, speranze. Questo libro, nonostante l’argomento non esattamente leggero, è riuscito a interpretare quella fase della mia vita alla perfezione.

Il gatto nero ~ E. A. Poe

The Blaack Cat by http://klarem.deviantart.com/
The Blaack Cat by http://klarem.deviantart.com/

Per il più folle e insieme più semplice racconto che mi accingo a scrivere, non mi aspetto né sollecito credito alcuno. Sarei matto ad aspettarmelo in un caso in cui i miei stessi sensi respingono quanto hanno direttamente sperimentato. Matto non sono e certamente non sto sognando, ma domani morirò e oggi voglio liberarmi l’anima. Il mio scopo immediato è quello di esporre al mondo pianamente e succintamente una serie di semplici eventi domestici, senza commentarli.

Amanti dei gatti, questo breve e spaventoso racconto del maestro dell’orrore, è per voi. Il gatto del racconto si chiama Plutone, ma il protagonista è un uomo normale e la sua discesa nell’abisso della follia, di cui il gatto è passo dopo passo testimone e, in un certo senso, causa. Uno dei racconti dell’orrore più belli e perfetti, inarrivabile sia da un punto di vista dellaa suspence che della soluzione finale. Poe è e resterà sempre uno dei miei autori del cuore.

Cuore di Cane ~ M. Bulgakov

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«Uuuuhhh! Guardatemi sto morendo. La bufera mi ulula il de profundis nel portone e io urlo con lei. È fatta, sono fregato. Un delinquente col berretto sporco, il cuoco della mensa impiegati al Consiglio Centrale dell’Economia Nazionale, mi ha rovesciato addosso dell’acqua bollente e m’ha bruciato il fianco sinistro. Che mascalzone! e sì che è anche un proletario! Oh signore, come mi fa male!Quella maledetta acqua bollente m’ha pelato fino all’osso! Adesso urlo, ma a che mi serve urlare?

Amici dei cani, ce n’è anche per voi. Questo breve romanzo di Bulgakov è una perla di ironia e feroce critica alla realtà: ve lo consiglio caldamente se amate i racconti folli e grotteschi, il teatro dell’assurdo e la psicologia. In questa storia Pallino, un cane, diventa umano: il risultato? Folli avventure quotidiane che ci fanno capire come il limite fra umanità e bestialità sia molto molto sottile.

Allora, che ne dite di questi incipit? Vi hanno incuriosito?

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