NELLA TELA DEL TEMPO
Niente è immobile per sempre
informazioni tecniche
TITOLO: Nella tela del tempo
AUTORE: Barbara Nalin
GENERE: Fantasy/Romance
PAGINE: 314
FORMATO: cartaceo / ebook
LINK D’ACQUISTO: http://amzn.to/1P2ecTg
BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=510nc-BKMvg
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TRAMA:
Malta, Isola di Comino, Fabrizio Dalle Tele e sua moglie Velata discutono animatamente in seguito all’arrivo di un gruppo di persone il cui destino è profondamente connesso alla storia della loro famiglia e in particolare al rapporto che da decenni li unisce.
Los Angeles, redazione della rivista Magic in Action, Melita Dalle Tele, giovane e talentuosa fotografa, riceve dalla direttrice del giornale l’incarico di recarsi a Malta per raccogliere le prove fotografiche di un mistero custodito nel Ta’ Kola, il mulino di proprietà della famiglia.
Non è facile per lei tornare nel luogo che ha lasciato poco più che adolescente, animata dalla passione per la macchina fotografica e dalla volontà di fuggire da un passato problematico e doloroso.
Inizia così un viaggio alla scoperta di segreti sepolti nel tempo, legati alle vicende dei Cavalieri di Malta. In un’isola la cui storia ha segnato la cultura occidentale si svolgono le avventure della famiglia Dalle Tele, tra amori che sfidano i secoli e intrighi che lasciano il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
BREVE ESTRATTO:
Rimasta sola, lasciò vagare lo sguardo sulle rovine del Mulino, illuminate dal chiaro di luna. Lo sguardo fisso sulle pale, la mente altrove. Amava quel posto, la sua solitudine, perché solo lì il suo spirito indomito, il suo continuo cercare qualcosa difficile da descrivere, qualcosa che la bruciava dentro, che le provocava sete, nostalgia e inquietudine, lì nel suo silenzio irreale, si placava facendola sentire a casa.
Lentamente vi si avvicinò percorrendone la circonferenza, allungando ogni tanto la mano per sfiorare le fredde pietre giallo-ocra del Mulino, quasi a volerle salutare mentre ne prendeva possesso. Muovendosi tra l’erba alta e i fiori selvatici, in direzione dell’interno dove si trovavano i gradini, salì verso ciò che rimaneva dell’alta torre. Il pavimento era quasi interamente crollato così come buona parte della parete rivolta a est era sparita, ma un’alta finestra che dava sul mare era rimasta intatta. Vi si accostò con cautela e contemplò il mare. Vide qualcuno che la stava osservando, un ragazzo. Istintivamente si ritrasse nell’ombra. Quella presenza provocò in lei un’ondata di rabbia; un intruso. Non voleva estranei nel suo rifugio segreto. Irritata, impugnò la macchina fotografica, mise a fuoco e scattò. Poi si volse e scese i gradini, sicura che il giovane vedendola si sarebbe allontanato ma, non andò così. Lo sconosciuto si portò il binocolo agli occhi e la fissò. Intenzionata a dirgliene quattro fece per raggiungerlo quando, all’improvviso, si sentì travolgere da un’ondata di dolore così intesa da mozzarle il fiato. Il cuore prese a batterle all’impazzata, quando si accorse di trattenere il respiro, i pugni serrati tanto da sentire le unghie conficcarsi nella carne. Senza una ragione precisa, avvertì la paura avvolgerla nelle sue spire.
Guardò in direzione dell’estraneo, trovando conforto nella sua presenza, nonostante tutto. E, senza neppure vederlo in volto, capì che anche lui aveva provato le sue stesse emozioni.