Fonte: Wikipedia
La diplomazia è, secondo il Dizionario enciclopedico Italiano, “l’arte di trattare, per conto dello Stato, affari di politica internazionale”
Cominciamo quindi col dire una cosa importante: essere diplomatici è una virtù. Significa avere qualcosa in più rispetto alla media delle persone sparse (ahimé) con troppa leggerezza su questo infame pianeta. Per essere diplomatici bisogna ragionare con pochi paletti e avere una visione più ampia delle cose e meno egocentrica e, cosa fondamentale, bisogna essere gentili.
La gentilezza è una virtù da sempre sottovalutata, perché per la maggior parte degli individui (venuti al mondo con troppa superficialità per colpa di genitori incoscienti) la gentilezza fa rima con debolezza (e con stupidità).
Invece:
Solo le persone gentili, sono veramente forti
(James Dean)
Ora, diplomazia e gentilezza non si devono confondere con “ignavia” che è un’altra cosa (ma ne parleremo nella prossima puntata di “categorie umane da eliminare”)
Ad ogni modo, tornando alla diplomazia, come tutte le virtù, alcuni ce l’hanno e altri no. Alcune persone sono più, diciamo “dirette” della media. Il che non è un difetto. Si trasforma in un difetto quando si unisce alla solita componente letale: l’idiozia.
Teorema dell’idiozia:
x (virtù qualsiasi) + i (coefficiente di imbecillità) = I (Idiota)
Quelli che si vantano di “non essere diplomatici” e di “non avere filtri” (e che implicitamentevogliono dichiarare di essere dei fighi) hanno un difetto grande quanto un palazzo: la stessa capacità di intrattenere rapporti umani di un troglodita a cui hanno chiuso il pollice in una porta.
Questi personaggi non hanno abbastanza intelligenza per distinguere sincerità da insulto e quindi vanno alla cieca. Quando incontrano gente diplomatica, nessun problema, possono fare i fighi. Quando incontrano gente come loro o diplomatici che al decimo insulto si sono rotti il cazzo, finisce in un unico modo:
* “finire a pesci fetenti” per i non campani, vuol dire concludere un rapporto o una discussione in maniera non del tutto politicamente corretta. Diciamo con un bel “vaffanculo”.
Ecco allora un piccolo vademecum per coloro che quando dio-allah-geova o chi per loro distribuiva il buon senso erano al cesso col cagotto:
1) Il vostro interlocutore è vestito una merda ma NON vi ha chiesto di esprimere la vostra opinione? NON dategliela (soprattutto davanti a terzi). C’è la remota ipotesi che non gliene fotta minimamente della vostra opinione visto che non siete Miranda Priestly o che non abbia avuto voglia o tempo per vestirsi meglio. Iniziamo anche a concepire l’idea che alle persone, a volte, capiti di vestirsi una merda e che per questo non muore (e non è mai morto) nessuno. Si vede ‘na panza, un osso o un pezzo di cellulite? Sticazzi.
2) A qualcuno piace un gruppo musicale che voi detestate? Non è detto che dobbiate parlare di musica proprio con quella persona. Potete parlare di tempo, di fumetti, di libri, di cinema, di giardinaggio, di ricette, di malattie imbarazzanti… c’è un’infinità di argomenti che potete approfondire con la gente. Oppure c’è l’alternativa migliore in assoluto: il silenzio. Dolce, beato, confortante silenzio. Provate a chiudere il becco per un momento… il mondo si rigenererà!
3) Il vostro interlocutore fa un lavoro che voi non avete mai fatto e vi sembra di non capirci una mazza? Vi sembrerà strano ma… è normale non capirci una mazza. Quello che non è normale è tentare di avere ragione o esprimere opinioni non richieste su un argomento di cui non avete alcuna conoscenza. Ricomponetevi, respirate, cercate la via dentro voi stessi… andatevene affanculo, prima di essere corcati di mazzate.
4) Siete cattolici? Se andate in giro ad attaccare briga con gli atei, poi non vi lamentate se vi rimandano indietro a suon di bestemmie. Questa storia della “conversione” è passata di moda. Viceversa… siete atei? Se non credete in dio, perché accidenti intavolate discussioni a tema dio con gente che crede che la donna sia nata da una costola di Adamo? Abbiate pazienza. Ma allora lo fate apposta, ditelo.
5) Politica e/o sport: a meno che non vi chiedano opinioni direttamente, anche qui: glissate. Fingetevi morti. Dileguatevi. Sorridete. Bevete un drink.
Diverso è il caso in cui vi chiedano di esprimere la vostra opinione su tutti gli argomenti di cui sopra. Il che non vi giustifica ad insultare allegramente il prossimo. Un’opinione si può esprimere anche in maniera composta, per quanto appassionata (va bene lo scambio acceso d’opinioni, un po’ meno bene è passare dodici tonalità di viola urlando in faccia alla gente)
E ora un piccolo kit per prevenire fuoriuscite di sincerità inconsulta. Portate sempre con voi:
1) nastro adesivo (in alternativa un cerotto abbastanza grande)
2) Un muro di mattoni da tenere sempre in tasca: appena sentite che vi sta uscendo una cazzata, prendetelo a testate.
Nel dubbio, comunque, il detto antico è sempre valido:
fatti i cazzi tuoi che campi cent’anni
E ora passiamo alla nostra rubrica di gastronomia:
Alla prossima.