Buongiorno, miei piccoli e cattivissimi George R.R. Martin, oggi parleremo di un argomento molto sentito e discusso: l’assassinio dei vostri figli di carta! Che tipo di autori siete? Siete dei Freddy Krueger della scrittura o, piuttosto, somigliate a dei tenerissimi orsetti del cuore? Avete mai falciato così tanti personaggi nelle vostre storie da stare male come dopo un’indigestione? O siete per il lieto fine sempre e comunque?
In questo post vi parlerò della pratica violenta denominata “ammazza-la-vecchia-col-flit” “ammazza il personaggio” per capire meglio quando è giusto far morire un personaggio e quando, invece, è proprio inutile (e dannoso, anche!).
Buoni motivi per cui far fuori un personaggio
É diventato superfluo
Capita, ve lo assicuro: a volte personaggi che abbiamo inserito nel nostro libro per descrivere meglio, magari, il background del protagonista, diventano inutili e ci stanno costantemente fra i piedi. Ecco, questo è un buon motivo per farli fuori.
La sua morte segna un punto di svolta per il protagonista
A volte la morte di un personaggio è necessaria a far compiere al protagonista un balzo in avanti (o indietro, a seconda dei casi). Mettiamo, ad es., la morte di zio Ben che “trasforma” indirettamente Peter Parker nel supereroe (pieno di sensi di colpa e responsabilità) conosciuto come Spiderman.
La presenza di un personaggio impedisce lo sviluppo del protagonista
Ci sono protagonisti che nascono sotto “l’ala protettiva” di qualche personaggio, ecco, arrivati a un certo punto, quel personaggio deve farsi da parte e, diciamocelo, la morte è un gran bel modo per mettersi da parte. Per esempio, se Billy Bones nell’Isola del Tesoro non fosse morto, Jim non si sarebbe appropriato della mappa e non avrebbe vissuto la grande avventura che poi ha vissuto.
Serve a rendere la storia realista
In guerra, per esempio, si muore. I morti di Hunger Games, per fare un esempio, sono necessari a spiegare la crudeltà del mondo in cui Katniss vive, anche i personaggi innocenti possono (e devono, in questo caso) morire.
E poi, sì, ci sono dei PESSIMI motivi per cui far fuori un personaggio, eccone qui qualcuno:
Pessimi motivi per cui far fuori un personaggio
Per far piangere e basta
Morte di un personaggio = feels da parte del lettore! I sentimenti, le emozioni forti, la tristezza si provano solo se la morte ha senso. Per quanto mi riguarda, ad esempio, la morte di Tris nella serie Divergent è talmente assurda e fuori luogo che ho avuto l’impressione che l’autrice volesse solo strappare una lacrima al lettore.
Per spiazzare e basta
Stesso discorso di prima: non siamo tutti George R.R. Martin, le vite dei nostri personaggi dobbiamo maneggiarle con cui, l’effetto grottesco è dietro l’angolo e se in Martin le morti, per quanto numerosi e cruenti, sono realmente spiazzanti e contribuiscono a dare l’immagine di un mondo complicato, pieno di tranelli e in cui nessuno è salvo (soprattutto quelli che non giocano d’astuzia), i comuni mortali devono stare attenti a non progettare la morte di un loro personaggio solo in base al fatto che “il lettore non se lo aspetta”, perché non è un buon motivo. Anzi, è un pessimo motivo.
In conclusione, possiamo dire che far morire un personaggio deve essere una scelta NECESSARIA, non è un orpello, non è un’aggiunta, è qualcosa che fa parte della trama profondamente e, dunque, da maneggiare con cautela.
Invece qui trovati le morti più traumatiche nei libri!
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Ben detto!
In passato mi rendo conto di aver proceduto alle “uccisioni terapeutiche” di alcuni personaggi delle mie storie: donavo loro caratteristiche similari a persone che per un motivo o per l’altro stavano per non fare più parte della mia vita (o già avevano fatto la loro uscita) e poi li uccidevo senza rimpianti e con un pizzico di sadismo. Ah, i bei tempi dell’adolescenza, eh? ^^
Adesso cerco di comportarmi in modo più bilanciato, uccido solo quando è necessario e, se posso, prediligo una discreta uscita dalla storia per i personaggi superflui. Di certo concordo con te su quando non fare morire un personaggio, aggiungendo che anche il buon vecchio Martin ha un po’ esagerato con le uccisioni, e infatti è diventato barzelletta!
ahahah infatti! Anche Martin dovrebbe darci un taglio 😀
Io passo non mi interessa grazie comunque !
Ma cosa?
Doyle ha cercato (sottolineo cercato) di far fuori il suo Holmes perché ne aveva piene le scatole. Questa opzione non è presa in considerazione nella lista delle motivazioni. Soprattutto del perché ammazzare i protagonisti.
Io sono stata più volte tentata di fare altrettanto, ma ho desistito prima perché non me la sentivo (ci si affeziona ai personaggi), così ho trovato una scappatoia alternativa.