john-fanteSi legge in una manciata di giorni.
Non ti tiene incollato con la suspance ma con i personaggi.
Le sue storie sono sempre storie dell’ordinario, sono i protagonisti ad essere straordinari.
Niente?

Va bene.
Se dico Arturo Bandini, cosa pensate?
Ma potrei anche dire Nick Molise. Sarebbe lo stesso. Tanto sono tutti la stessa persona: JOHN FANTE.

Lo straordinario John Fante.

Prendete il ciclo di Bandini e leggetelo tutto.

In ordine cronologico:

1) Aspetta primavera, Bandini

2) La strada per Los Angeles

3) Chiedi alla polvere

4) Sogni di Bunker Hill

Vi verrà voglia di diventare scrittori e partire alla ricerca della Città degli Angeli. Vi verrà voglia di avere un cane e una ragazza messicana da amare. Vi verrà voglia di avere amici strambi o non averne affatto. Di avere un padre muratore che bestemmia quando nevica e una madre chioccia che confida nella pietà divina e fratelli e sorelle sbandati che non vi comprendono. Vi verrà voglia di sognare, esattamente come Arturo Bandini, di diventare qualcuno per farla pagare a tutti. E sorriderete e magari vi verranno anche gli occhi lucidi, ma vi verrà soprattutto voglia di vivere. Semplicemente.

Se siete destinati ad essere dei fantiani (è una questione di destino, nient’altro) non vi stancherà mai. Quando sarà finito ne vorrete ancora. A quel punto passate agli altri romanzi, leggeteli tutti. Incontrate Nick Molise in La Confraternita dell’Uva e fate la conoscenza con altri padri muratori, altri fratelli rompipalle, altre madri religiose, con tutto l’immaginario italo-americano di famiglia-lavoro-donne-cibo. Andate in America con John Fante a fare i conti con la vita.

Vorrete restarci.

Con la valigia in mano, scesi allo scalo ferroviriario. Mancavano dieci minuti al treno di mezzanotte per Los Angeles.
Mi sedetti e incominciai a pensare al nuovo romanzo.

J. Fante – La strada per Los Angeles

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